No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20141107

radio fantasma

Phantom Radio - Mark Lanegan Band (2014)

La leggenda vuole che Lanegan abbia registrato questo suo nuovo disco sul suo telefonino, nonostante sia accreditato alla Mark Lanegan Band. I più cattivi (Pitchfork) dicono che Lanegan, regolarmente, butta nel cesso tutto quello che gli sta attorno e che conosce: alcool, eroina, bands, collaboratori. Qualcosa torna, qualcosa rimane sepolto per sempre. Io aggiungo: non è neppure arrivato primo (registrando sul telefonino). Almeno Neil Young ha usato (pare) una cabina telefonica (ma esistono ancora?). Degli anni '40. Vabbè.

Lanegan, croce e delizia, bene e male, genio e sregolatezza. Rockstar, grunge-star, Tom Waits e Johnny Cash. Aveva certamente voglia di cambiare, e ha cambiato. Alla fine, com'è questo disco? Così così, onestamente. Sembra quasi che abbia separato le sue influenze, e qua abbia pescato dal cassetto, proprio là in fondo, quella new wave che annoverava tra le sue fila Joy Division, poi New Order, Echo & The Bunnymen e via discorrendo, ma ogni tanto si è confuso, e forse è per questo che (qui mi trovo d'accordo con Pitchfork) The Killing Season sembra un pezzo dei peggiori Morcheeba. Il confine è sottile solo se la si vuol vedere così, tra Morcheeba e Portishead, ma personalmente preferisco di gran lunga i secondi, e forse, dico forse, il buon vecchio Mark cercava qualcosa del genere, ma non essendo propriamente il suo campo, non c'è riuscito a trovarla. Il disco sonnecchia tra una tastiera anni '80 e tastiere e basta, campionamenti non troppo particolari, la sua voce sempre piacevolmente dannata ma stavolta usata non proprio al meglio, e testi interessanti, american gothic quanto basta. Poi ci sono i pezzi vagamente folk, ma pure quelli risultano così così. Phantom Radio suona esattamente come te lo aspetteresti: un disco dove uno esperto di tutt'altro, si mette in testa di cambiare completamente genere. E risulta inesperto. Abbastanza paradossale, per uno che ha alle spalle una carriera lunga trent'anni.
Il disco, nella sua edizione Deluxe, consta di cinque pezzi in più, altrimenti contenuti su un EP. Non cambia niente (anzi, se possibile peggiora le cose, in quanto risulta, se preso da solo, una terribile accozzaglia di cose incompatibili tra di loro; Sad Lover, il video che potete trovare allegato alla recensione, è tratto da questo EP, ed è distante dal mood del resto dei dischi in realtà), se non che c'è questa canzone, che dà il titolo all'EP, No Bells on Sunday, che è una roba molto bella musicalmente, ma, ancora una volta paradossalmente, viene rovinata dalla voce di Lanegan. E questo mi ha fatto davvero riflettere: è piuttosto evidente che questo, quello che prova ad adottare con Phantom Radio, non è il genere adatto alla sua voce. Consoliamoci con il fatto che invece, le due copertine sono entrambe molto belle.


The new Mark Lanegan album, Phantom Radio, was recorded on Lanegan's mobile phone. Isn't the worst part. The album isn't so good, honestly, and it's a pity because Lanegan is a really good artist. But, as I said, the worst part isn't the recording, but the genre. Lanegan wanted to change, and he did. He turn toward his new wave influences, as Joy Division and Echo & The Bunnymen, but, maybe because he wasn't so familiar with that kind of music, it sounds like the worst Morcheeba, as in The Killing Season. Anyway, let's consider this album as a rite of passage, and let's move on.

2 commenti:

Iacopo ha detto...

Io l'ho trovato un po' slegato, ma contiene degli ottimi pezzi. Il tuo giudizio lo riscontro più nel secondo disco, che trovo più sperimentale, in cui certamente il buon Lanegan non è a proprio agio. Comunque con quella voce lì il verso di salvarsi lo trova sempre...almeno per me!!

jumbolo ha detto...

molto slegato, e ti dico la verità, 'sta cosa della grande voce sta cominciando a non reggere più per conto mio. domani leggerai la mia rece sul nuovo disco degli Earth, beh, se ti capitasse prova a sentirlo, e vedi se sei d'accordo con me...Lanegan è pure su quello