Jaffa - Di Keren Yedaya (2009)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Jaffa è una città costiera mista arabo-ebraica vicino a Tel Aviv, dove Reuven Wolf ha un'officina di riparazione per auto. Sua moglie Ossi, una donna vanitosa ed egocentrica, complica la vita a tutti. La figlia della coppia, Mali, si è segretamente innamorata del suo amico d'infanzia, il giovane Toufik, un giovane laborioso che è venuto a dare una mano al padre arabo-israeliano Hassan, un meccanico di lunga data che lavora per Reuven. Nel frattempo, il figlio di Reuven, Meir, non è contento del lavoro nel garage e diventa ulteriormente intrattabile a causa della presenza dell'arabo palestinese Toufik, e lo maltratta continuamente.
Film che cronologicamente arrivò dopo il potente Or del 2004, questo Jaffa è un film leggermente meno convincente, forse per il finale un po' accomodante, della regista israeliana. Comunque interessante perché la storia ricorda quelle dei migliori sceneggiatori scandinavi, che tanto amano questi dilemmi etici, trasferito in un contesto difficilissimo per l'apartheid (nemmeno troppo) velato verso gli arabi, e per il cast estremamente convincente.
A film that chronologically came after the mighty Or of 2004, this Jaffa is a slightly less convincing film, perhaps due to the somewhat accommodating ending, by the Israeli female director. However interesting because the story recalls those of the best Scandinavian screenwriters, who love these ethical dilemmas so much, transferred to a very difficult context for apartheid (not too much) veiled towards the Arabs, and for the extremely convincing cast.
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