Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Verso la conclusione della seconda guerra mondiale, il Giappone si avvicina alla sconfitta mentre l'imperatore Hirohito ricorda gli ultimi anni della guerra. È raffigurato ancora circondato dal suo personale attento che si prende cura di ogni suo bisogno corporeo. Quando Hirohito riceve un rapporto dal suo personale militare e civile di un'imminente sconfitta, appare distaccato e inizia a recitare versi stranamente disconnessi sulla geografia del Giappone scritti dai suoi predecessori storici. È interessato alla biologia marina e il suo staff lo intrattiene con nuovi esemplari che vengono consegnati alla sua biblioteca anche negli ultimi giorni e ore prima che le truppe americane arrivino alla sua porta. Alla fine, con l'imminente avvicinamento degli americani, viene sistemato in un bunker sotto il suo palazzo imperiale a Tokyo. Hirohito riflette sulle fondamenta del conflitto mentre tenta di dettare i termini di pace.
Al solito splendidamente recitato da tutto il cast, un ritratto senz'altro molto personale di Hirohito, forse fin troppo condiscendente, ma che convince. Il confronto con MacArthur è da antologia.
As usual, splendidly acted by the whole cast, a very personal portrait of Hirohito, perhaps too condescending, but one that convinces. The comparison with MacArthur is priceless.
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