Mon roi - Di Maïwenn (2015)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Tony ha un incidente sugli sci che la fa ferire al ginocchio. Va in una clinica balneare per riprendersi. Mentre è lì, il suo consulente per la riabilitazione le chiede di riflettere su cosa ha portato al suo infortunio. Tony ricorda il suo matrimonio con Georgio. Una notte, mentre è fuori con suo fratello e la sua ragazza in un club, Tony vede Georgio, un uomo che lei riconosce. Lei gli getta in faccia l'acqua da un secchiello di champagne, ma lui afferma di non riconoscerla. Lasciando il club Georgio invita Tony e i suoi amici a casa sua. Rivela che si sono incontrati mentre frequentava la scuola di legge mentre lavorava come cameriera e lui era solito lanciare acqua alle donne con cui flirtava. Georgio è un ristoratore e Tony è impressionata dal suo stile di vita e dalla sua gioia di vivere. Al loro secondo appuntamento la porta, senza preavviso, al matrimonio del suo amico, dove è testimone. Cominciano rapidamente a frequentarsi anche se lei è agitata quando lui le presenta Agnès, un'ex fidanzata modella che non ama Tony e le dice che ha "rubato" il suo ragazzo. Tuttavia, le cose continuano a progredire tra la coppia. Georgio dice improvvisamente a Tony che vuole che lei abbia il suo bambino; ha deciso di essere "pronto". Tony rimane incinta e i due si sposano.
Unico film da regista dove Maïwenn non appare come attrice, anche se continua ad usare passaggi autobiografici per raccontare storie, il film in questione è una conferma del suo talento, seppur ancora grezzo (un critico accreditato fa notare come il film sia troppo lungo e troppo urlato, cosa che indica che la regista sia più brava a convincere il cast ad urlarsi contro che a concentrarsi su quello che interessa davvero), perché coglie, da un pretesto, un tema "caldo" oggigiorno, quello delle relazioni co-dipendenti. Sempre un ottimo cast.
The only directorial film where Maïwenn does not appear as an actress, although she continues to use autobiographical passages to tell stories, the film in question is a confirmation of her talent, albeit still raw (one accredited critic points out that the film is too long and too shouted, which indicates that the director is better at convincing the cast to yell at each other than to concentrate on what the story is really about), because she captures, from a pretext, a "hot" topic today, that of co-dependent relationships. Always a great cast.
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