L'altra Heimat - Cronaca di un sogno - Di Edgar Reitz (2013)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Schabbach, Hunsrück, 1842. Nella miseria delle campagne della Prussia del XIX secolo, la famiglia Simon sopravvive di stenti in preda ad un clima inclemente e alla politica irrequieta che fa seguito alla Restaurazione. Il ricordo delle guerre napoleoniche è ancora vivo nella gente del villaggio, e un feudalesimo dispotico grava pesantemente sulla vita della popolazione. (Da Wikipedia)
Prequel della monumentale epopea di Heimat, l'idea è cresciuta nella mente del regista un po' per volta, convinto che mancasse qualcosa, colpito dal quanto i suoi compatrioti avessero dimenticato il significato di immigrazione, e addirittura stimolato dalla lettera di una infermiera brasiliana di Porto Alegre, che era rimasta colpita dalla somiglianza tra il regista e la titolare della clinica dove lei lavorava, che tra l'altro, di cognome faceva Reitz (Porto Alegre è in una parte del Brasile dove l'immigrazione tedesca fu massiccia, e le tracce sono rimaste, vedi Gisele Bündchen). Solita accuratezza nella ricostruzione dell'epoca, solita maestria e delicatezza nel raccontare epoche durissime.
Prequel to the monumental epic of Heimat, the idea grew in the director's mind little by little, convinced that something was missing, struck by how much his compatriots had forgotten the meaning of immigration, and even stimulated by a letter from a Brazilian nurse from Porto Alegre, who was struck by the similarity between the director and the owner of the clinic where she worked, who by the way has Reitz's surname (Porto Alegre is in a part of Brazil where German immigration was massive, and the traces remained, see Gisele Bündchen). Usual accuracy in the reconstruction of the time, usual skill and delicacy in telling very hard times.
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