No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150628

Appello alla ragione

Appeal to Reason - Rise Against (2008)

Forse lo avete capito: da un po' di tempo sono in fissa con la band di Chicago. Li ho scoperti tardi (o meglio, come mi capita sempre più spesso, ho trovato l'ispirazione per ascoltarli per la prima volta), con Endgame, e me ne sono invaghito, recuperando pian piano tutta la loro produzione. L'approccio musicale è post-hardcore, e questo Appeal to Reason, quinto disco, uscito nell'ottobre del 2008, primo con Zach Blair (inquietante la sua somiglianza con Ian MacKaye, e se non sapere chi sia Ian andate prontamente a documentarvi) alla chitarra, fu un po' il disco della svolta, il disco con il quale i RA persero qualche fan della prima ora, ma ne trovarono molti altri in più. L'approccio lirico (e, potremmo dire, anche "ideologico" della band) è al limite del militante, come si può apprezzare dando un'occhiata al videoclip che vi allego, tratto dal primo singolo del disco. Mi accorgo che non ve l'ho mai detto, ma c'è da sottolineare che l'intera band è fatta da attivisti di Amnesty International, It Gets Better Project, PETA, vegetariani, praticanti straight edge (eccetto il batterista, a quanto risulta).
Con questo disco la band smussa un poco gli angoli, ingloba qualche dettame del rock americano e pure qualche guizzo folk, senza abbassare il volume degli amplificatori e il livello dei distorsori, mette a fuoco il songwriting già pregevole, e si apre al grande successo. Il risultato è, lasciatemelo dire, splendido, per chi ha un "passato" tipo il mio, fatto di amore per le chitarre distorte, il metal mescolato, i bei messaggi, l'impegno sociale, le melodie ariose ma rumorose, il punk rock di quello che ti fa stare bene.
La voce graffiante di Tim McIlrath si destreggia tra classici punk rock (Entertainment, Collapse (Post Amerika), Kotov Syndrome, Savior, Historia Calamitatum), ibridi crossover (Whereabouts Unkown, The Strenght to Go On, Long Forgotten Sons), punk "felici" e apparentemente meno impegnati (The Dirt Whispered, Hairline Fracture), tentazioni AOR (Audience of One, un pezzo davvero meraviglioso per la costruzione delle armonie, a mio modesto giudizio, lo canticchio continuamente), e addirittura una ballata folk nella più classica tradizione dei menestrelli americani, Hero of War, pezzo che racconta il dramma dei reduci e non solo (tra qualche sabato vi posterò il video con testo annesso). Un disco che dà soddisfazione nell'ascolto, e che aiuta a non sentirsi troppo spensierati ed in colpa.



I found the inspiration to get to know, and listen for the first time, the Chicago's combo some years ago, with their "Endgame", and from that time, I kinda fell in love with them. Activists, vegetarians, straight edge, joins a punk rock musical approach, very happy, with a deep and committed lyrics. This album, their fifth, out in 2008, the first with Zach Blair on guitar, was the one who started the ascend toward the charts: they lost some fan, but they gained many others more.
The album is very good, in my humble opinion, and combines their punk rock soul with the great tradition of american rock, and some little influence of folk ("Hero of War", so beautiful). The guitars push, the rhythmic section beat hard, and the biting voice of Tim McIlrath does a good job between punk rock classic songs, AOR and metal temptations, crossover, and, as I mentioned, folk ballads.

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