No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150805

emofiliaco

Bleeder - Mutoid Man (2015)

E' vero, la caratura di questa band era già chiara dal precedente EP di debutto Helium Head del 2013, ma io me l'ero fatto sfuggire. E quindi, incuriosito dal fatto che di questo trio facessero parte Stephen Brodsky (chitarra e voce) dei Cave In (l'ho già detto ma l'ho ripeto: mitologica una loro esibizione anni fa a Bologna di supporto ai Muse, durante la quale suonarono praticamente senza amplificazione, incuranti ci dettero dentro come ossessi) e Ben Koller (batteria) dei Converge (uno dei batteristi più incredibili che mi sia capitato di vedere in azione, e ancora oggi ringrazio il fato di aver assistito almeno ad un loro concerto da abbastanza vicino per aver goduto della visione di quell'essere sovrannaturale), oltre al per me illustre sconosciuto Nick Cageao al basso (niente male davvero il ragazzo), appena averne conosciuto l'esistenza mi sono precipitato ad ascoltare questo nuovo Bleeder. Beh, beh, qua ragazzi siamo al top. Questi sono fenomeni a livello tecnico, e c'è poco da fare. E vengono da esperienza musicali piuttosto estreme, ma vogliono, ho l'impressione, divertirsi complicandosi la vita.

Ecco che ci troviamo davanti ad una magnificenza metal, punk hardcore e classic rock combinata con una furia devastante, suonata con precisione impressionante. Jason Heller di Pitchfork definisce la loro musica pregna di "mathy precision, metallic hardcore fury, and a lust for classic-rock extravagance". Come dargli torto. C'è infatti una maturità e una padronanza spaventosa nel modo di suonare di questo trio; insieme a tutte queste influenze estreme, potete notare chiaramente anche una fortissima influenza progressive, e la cosa stupefacente è che la potete trovare perfino in un pezzo come Surveillance, che dura un minuto e quarantasei secondi, per dire. Non è certo una roba che si ascolta tutti i giorni. I riff di Brodsky sono qualcosa di incredibile, la sua padronanza tra voce pulita e urlata da giù il cappello, naturalmente il drumming di Koller è micidiale, pare divertirsi un sacco suonando roba complessa come questa, e le linee di basso decisamente piene ed inusuali di Cageao lo rendono degno di sedersi a questa tavola imbandita di tutto.
I Mutoid Man potrebbero essere tutto quello che non sono riusciti ad essere i Mars Volta o i Battles, rendendo giustizia a tutti questi anni di militanza da parte di Brodsky.
Bleeder dei Mutodi Man, signore e signori, ve lo annuncio senza timore di smentita (anche perché in questi casi mi do ragione da solo), è e rimarrà uno dei dischi più belli, intensi, massicci, di questo 2015. Un disco che ti fa stare a denti stretti per la sua intera durata.



"Bleeder" is the first full length album from Mutoid Man, a power trio formed by Stephen Brodsky (guitar, voice) of Cave In, Converge drummer Ben Koller, and bassist Nick Cageao. And, to me, is a masterpiece. Furious, full of influences well managed (punk hardcore, mathcore, progressive rock), highly well played, "Bleeder" is an album that forces you to keep your tight-lipped for the entire duration. Powerful, solid, intriguing: for sure, one of the best album of the year.

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