Crisi - Di Ingmar Bergman (1946)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
La storia segue una giovane ragazza che vive una vita tranquilla in una piccola città svedese con la madre adottiva. Nelly, questo è il nome della ragazza, è un'innocente diciottenne sempre più consapevole dell'effetto che la sua bellezza ha sugli uomini. Ingeborg, la madre adottiva, è una donna rispettabilmente austera che insegna pianoforte ai giovani del villaggio e gestisce una pensione, e che ha indubbiamente sacrificato molto per il bene di Nelly. Con Nelly in procinto di diventare donna, e Ingeborg in cattive condizioni di salute, Miss Jenny, la madre biologica di Nelly, torna con il suo cappello stravagante, le unghie dipinte e l'aria vagabonda di sofisticatezza per portare via la figlia abbandonata da tempo e farle assaggiare i frutti indulgenti della vita di città.
Primo film da regista per l'allora 28enne Bergman, un film che fu un fiasco alla sua uscita, ma che mostra in nuce una parte dei temi a lui cari: conflitto tra le generazioni e il desiderio maschile per la donna. Lavorazione turbolenta, riuscita da non sottovalutare.
First film as a director for the then 28-year-old Bergman, a film that was a fiasco upon its release, but which shows in a nutshell a part of the themes dear to him: conflict between generations and the male desire for women. Turbulent processing, successful not to be underestimated.
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