No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20210824

Peccatore preparati

Sinner Get Ready - Lingua Ignota (2021)


Sinner Get Ready è il secondo album per Lingua Ignota aka Kristin Hayter, oppure il quarto se nel conto volessimo aggiungere i primi due auto-pubblicati Let the Evil of His Own Lips Cover Him e All Bitches Die, entrambi del 2017. Oltre all'EP in split con The Rita Commissioned, del 2019, già nel 2021 avevamo avuto una sorta di antipasto con l'EP Agnus Dei, del quale avevamo parlato. Adesso questo nuovo album, e immediatamente, al primo ascolto minimamente concentrato, la cosa che mi esce è "che cazzo le vuoi dire?", di getto e con accezione totalmente positiva, perché da un'artista non si può volere più di questo: genio, sregolatezza, strutture sbilenche ma studiate, influenze a 360 gradi, e tendenza a sorprendere l'ascoltatore sempre e comunque. C'è naturalmente più di un che di mistico nella sua musica, come avrete già intuito se avete letto i miei resoconti (Caligula, il live), di teatrale, ma pure di vivo, vero, di sofferto, di rabbioso. Non solo: i suoi testi sono, come li definisce chi scrive meglio di me, un qualcosa che mette in discussione "senza paura e senza sosta il concetto umano di giustizia, mette in discussione la protezione del sangue di Gesù e affronta la caratterizzazione cristiana di Dio". Insomma, qua siamo di fronte all'arte con la A maiuscola, e magari non sono neppure la persona più adatta per giudicare. Quello che posso dirvi, è che con Lingua Ignota si entra veramente in un'altra dimensione, e non è più una questione di gusti, ma di coraggio.
Sinner Get Ready is the second album by Lingua Ignota aka Kristin Hayter, or the fourth if we wanted to add the first two self-published Let the Evil of His Own Lips Cover Him and All Bitches Die, both from 2017. In addition to the EP in split with The Rita Commissioned, of 2019, already in 2021 we had a sort of appetizer with the EP Agnus Dei, of which we had talked. Now this new album, and immediately, at the first listening minimally concentrated, the thing that comes out to me is "what the fuck do you want to say to her?", straight away and with a totally positive meaning, because you can't want more from an artist than this: genius, recklessness, lopsided but studied structures, 360-degree influences, and a tendency to surprise the listener always and in any case. There is, of course, more than a touch of mysticism in her music, as you may have already guessed if you have read my reports (Caligula, the live), of theatrical, but also of alive, true, suffering, anger. Not only that: her lyrics are, as defined by those who write better than me, something that questions "fearlessly, relentlessly, the human concepts of justice, questions the protection of Jesus’s blood, and confronts the Christian characterisation of God". In short, here we are faced with art with a capital A, and maybe I'm not even the most suitable person to judge. What I can tell you is that with Lingua Ignota you really enter another dimension, and it is no longer a matter of taste, but of courage.

Nessun commento: