No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20131107

Ray-Ray

Ray Donovan - di Ann Biderman - Stagione 1 (12 episodi; Showtime) - 2013

Los Angeles, California. Ray Donovan, originario di South Boston, di professione fa il fixer. Si, come Olivia Pope di Scandal, solo che, sarà perché viene da South Boston, sarà perché ne ha passate tante, sarà perché lavorando a Los Angeles le beghe sono sempre diverse e i clienti, anziché essere politici, giudici o avvocati sono star del cinema, dell'NBA e così via, lui usa metodi decisamente più spiccioli, ed è uno di quei tipi che ti mettono paura anche se indossano un completo (senza cravatta). La sua "agenzia", che tra l'altro ricorda moltissimo quella del personaggio della serie creata da Shonda Rhimes (le persone che ci lavorano sono state in qualche modo "riscattate" da Ray, salvate da qualche impiccio, rimesse sulla "buona strada" con il suo aiuto), lavora praticamente associata con lo studio legale Goldman & Drexler, uno studio che, come detto, rappresenta i rich and famous del luogo. Man mano che ci si addentra nella storia, scopriremo che Ray e Ezra Goldman sono legati, assieme a Sean Walker, una delle stelle più radiose del firmamento cinematografico hollywoodiano, naturalmente assistito e rappresentato dalla Goldman & Drexler, da un episodio oscuro del loro comune passato. E in questo episodio c'entra qualcosa pure Mickey Donovan, il padre di Ray, che sta uscendo di galera dopo una ventina d'anni; Ray non lo vuole più vedere, ma Mickey è intenzionato a stabilirsi vicino a Ray e ai suoi fratelli. Infatti, Mickey ha avuto Ray, Terry (secondogenito, ex pugile, proprietario di una palestra, malato di Parkinson) e Bunchy (il minore, non troppo sveglio, alcolizzato e sessualmente anoressico, traumatizzato da una molestia subita in tenera età da un prete cattolico, quando la famiglia abitava ancora a South Boston) dalla moglie, morta anni prima di cancro, e Daryll, nero, avuto da Claudette, con la quale ha mantenuto un'ottima relazione, anche se adesso lei si è ben sistemata con un ricco produttore cinematografico. In realtà, Ray, Terry e Bunchy (Ray si "prende cura" degli altri due in diverse maniere, da buon fratello maggiore e soprattutto, da unico realmente inserito in società, a dispetto del suo lavoro, decisamente poco raccomandabile) avevano anche una sorella. E anche la di lei morte è uno degli episodi poco chiari del passato della famiglia Donovan. Ray ha una bella famiglia, la moglie Abby e i figli Conor e Bridget, che però non ha capito troppo bene cosa fa il capofamiglia per farli vivere in maniera così agiata.
Il ritorno di Mickey è fautore di incomprensioni, e si porta dietro tutta una serie di episodi strani, che destabilizzeranno lo status quo.

Una piacevole novità estiva, Ray Donovan di Showtime è una sorta di mix tra Californication, Scandal appunto e un qualsiasi serial d'azione. Forte di un cast a dir poco eccezionale, di un'ottima scrittura e di regie sopraffine, la serie, già rinnovata per una seconda stagione, è quanto di più politicamente scorretto potrete vedere, escludendo forse Sons of Anarchy, ma nonostante il tassi altissimi di violenza e misoginia, non manca una buona dose di ironia. Il divertimento è assicurato, e non è da sottovalutare la prova assolutamente devastante di un Jon Voight (Mickey Donovan) a 74 anni suonati in stato di grazia.
Probabilmente il giocattolino diventerà rugginoso nel giro di poche altre stagioni, ma per il momento è un passatempo decisamente piacevole e senza pensieri.
Completano il cast: Liev Schreiber (Ray), Paula Malcomson (Abby), Eddie Marsan (Terry), Dash Mihok (Bunchy), Steven Bauer (Avi, il braccio violento di Ray; forse non ve lo ricordate, ma l'avete visto in Scarface e pure in Breaking Bad), rivediamo molto volentieri Katherine Moennig (Lena, tuttofare in ufficio e fuori per Ray) e Kerris Dorsey (Bridget), Elliott Gould (Ezra), James Woods (Sully) e Rosanna Arquette (Linda).
Nessun simbolismo, nessun allegoria, adrenalina e, naturalmente, una giusta quantità di sesso (di tutti i tipi) e violenza. Come detto, divertimento assicurato.

1 commento:

Filo ha detto...

Altro che "passatempo decisamente piacevole": questa serie spacca il culo ai passeri. ;)