No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20160110

8 sensi

Sense8 - dei Wachowskis e J. Michael Straczynski - Stagione 1 (12 episodi; Netflix) - 2015

Una donna di nome Angel, inseguita da un avversario chiamato Whispers (sussurri), si uccide per evitare di essere catturata. Prima di farlo, usa le sue abilità "particolari", e di certo non comuni, per "risvegliare" gli stessi poteri in otto persone diverse, otto giovani che vivono in otto città diverse del mondo, lontanissimi tra di loro (ed ignari di tutto ciò), connettendo questi otto "sensate" (persone capaci di un'empatia sovrannaturale, sovraumana e che va al di là delle attuali comprensioni) in un unico gruppo.
Queste otto persone sono Will, un poliziotto che vive a Chicago, Riley, una DJ islandese che però vive e lavora a Londra, Nomi, una blogger transessuale che vive a San Francisco, Lito, un attore di telenovelas segretamente gay di Città del Messico, Sun, una direttrice finanziaria di una grande azienda (familiare) di Seoul, Capheus, un autista di matatu di Nairobi, Kala, una chimica che vive a Mumbai, e Wolfgang, un ladro esperto scassinatore che vive a Berlino.
Queste otto persone, cominciano a vivere esperienze strane, a percepire altre presenze, a sentirsi in altri luoghi, ad avere collegamenti psichici che permettono loro di ascoltare, vedere e sentire quello che gli altri sette sentono, vedono e vivono.
Tutto questo, mentre continuano a vivere le loro vite, con tutti i loro problemi...

Essendo ormai di parte, interpreto questo fatto come una ulteriore "vittoria" della tv sul cinema: anche i Wachowskis si danno alle serie tv. E, naturalmente, lo fanno a modo loro, inventandosi una serie sovrannaturale su un gruppo di persone dotate di poteri "particolari", esseri umani evoluti che però sono alle prese con l'apprendimento del controllo di questi stessi poteri. Spunto affascinante, e rischioso al tempo stesso, sviluppato con la consueta grandeur che li contraddistingue. Il tratto distintivo della serie, infatti, sottolineato a partire dagli opening credits, è lo svolgersi in locations lontane ed "esotiche": Mumbai, Berlino, Nairobi, Londra, San Francisco, Chicago, Seoul, Mexico City, Reykjavik.
Non sono i soli "responsabili", i Wachowskis: il loro complice primo è J. Michael Straczynski, scrittore e produttore iper-prolifico, ex giornalista, ha lavorato per fumetti, libri, radio, cinema e televisione, ed è il co-creatore della serie. Per le regie, invece, i Wachowskis si fanno affiancare dal fido Tom Twyker, oltre che da James McTeigue e da Dan Glass.
La serie non è scorrevolissima ed ogni tanto perde qualche colpo, ma è un piacere per gli occhi, ed inoltre mette sul piatto, oltre ad un'ironia non comune, temi forti come politica, identità e genere sessuale, religione in senso lato.
Naveen Andrews (Jonas) e Darryl Hannah (Angel) sono i più conosciuti del cast, ma occupano parti importanti ma secondarie: gli otto protagonisti sono meno conosciuti, ma c'è da dire che se la cavano egregiamente, e sicuramente li rivedremo ancora, non solo nella seconda stagione.
Secondo me è un altro gran colpo per Netflix, che ha già annunciato, appunto, una seconda stagione.

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