Lazzaro felice - Di Alice Rohrwacher (2018)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
In una tenuta chiamata Inviolata, isolata dal 1977, 54 braccianti lavorano in una fattoria di tabacco in regime di mezzadria, dove sono costantemente indebitati e quindi non pagati. L'azienda è gestita in modo feudale dalla famigerata Marchesa Alfonsina De Luna, "Regina delle Sigarette". Lazzaro è un operaio della fattoria che esegue diligentemente ogni comando impartitogli dalla Marchesa, da suo figlio Tancredi e dal fattore. Tancredi fa amicizia con Lazzaro e decide di fingere il proprio rapimento per esasperare sua madre e ottenere parte dei suoi soldi. Tancredi e Lazzaro scrivono una falsa richiesta di riscatto e si legano sempre di più tra loro. Imitano l'ululato di un lupo per entrare in contatto con un lupo solitario che vaga per la campagna; Tancredi suggerisce anche che potrebbero essere fratellastri, dal momento che suo padre era un donnaiolo. Lazzaro prende sul serio l'idea della loro fratellanza.
Intrigante quello che al momento è l'ultimo lungometraggio della regista italiana, del quale è anche sceneggiatrice. Una bella idea metaforica, ben realizzata, dove al solito, spicca una buona direzione del cast, in parte formato da giovani e giovanissimi. Più debole la seconda parte, ma sono sicuro che pian piano, arriverà un film indimenticabile, dalle sue mani.
Intriguing what at the moment is the last feature film by the Italian director, of which she is also a screenwriter. A beautiful metaphorical idea, well done, where as usual, a good direction of the cast stands out, partly made up of young and very young people. The second part is weaker, but I'm sure that slowly, an unforgettable film will arrive, from her hands.
Nessun commento:
Posta un commento