Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Delia arriva a Bucarest con i suoi genitori per ritirare un premio, un'auto, che ha vinto in un concorso organizzato da un'azienda di bibite. Tutto quello che Delia deve fare è apparire in uno spot pubblicitario. Tutto va bene finché non diventa chiaro che Delia e i suoi genitori hanno intenzioni diverse per la nuova macchina. Nel frattempo, lo sponsor ha bisogno di un vincitore radioso con un sorriso smagliante.
Il primo lungometraggio del regista rumeno lascia già intravedere una buona mano, ma soprattutto, una vena critica che si manifesta attraverso storie semplici, vissute da cittadini qualunque, ma che possono assurgere a metafora delle problematiche sociali di un mondo dove il capitalismo ha vinto. Tra l'altro, film divertentissimo quanto amaro.
The Romanian director's first feature film already lets us glimpse a good hand, but above all, a critical vein that manifests itself through simple stories, experienced by ordinary citizens, but which can become a metaphor for the social problems of a world where capitalism has won. Among other things, a very funny and bitter film.
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