How to Have Sex - Di Molly Manning Walker (2023)Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Le sedicenni Tara, Em e Skye si dirigono verso la località balneare di Malia, sull'isola greca di Creta, per una vacanza di rito di passaggio. Mentre Em partirà per l'università in autunno, Tara e Skye sono meno certe del loro futuro. Le ragazze non vedono l'ora di bere, andare in discoteca e rimorchiare in quella che dovrebbe essere la migliore estate della loro vita. Tara, l'unica vergine del trio, si sente sotto pressione per eguagliare le esperienze sessuali delle sue amiche. Mentre sono sul balcone della sua camera d'albergo, un ospite vicino, Badger, flirta con Tara, che ricambia le sue avances. Lui e uno dei suoi coinquilini, Paddy, invitano Tara e il suo gruppo a trascorrere la notte a far festa con i suoi amici. Skye, segretamente attratta da Badger, prende in giro apertamente Tara per la sua mancanza di esperienza nonostante l'imbarazzo di Tara, e la incoraggia a perdere la verginità con Paddy, mentre Em intende rimorchiare l'amica lesbica di Badger, Paige. Tara si avvicina sempre di più a Badger, ma si scoraggia quando lo vede offrirsi volontario per salire sul palco di un locale all'aperto, dove inavvertitamente si impegna a ottenere un'erezione sottoponendosi a sesso orale da diverse sconosciute come parte di un gioco, e lei se ne va. Incontra Paddy, che la porta in spiaggia e la spinge a fare sesso, cosa che lei accetta con riluttanza. (Wikipedia)
Lungometraggio di debutto per la giovanissima (31 anni) regista londinese, un film che ha ricevuto molti apprezzamenti, ai quali non posso che unirmi. Il film cattura alla perfezione lo struggimento dell'adolescenza femminile, in questi tempi moderni, dove, giustamente aggiungerei, c'è da tenere conto della libertà sessuale, del #MeToo, della necessità del consenso, e dove tutto è sottilmente in bilico tra divertimento sfrenato e tristezza, nervosismo e irrequietezza. Dal punto di vista giovanile può impaurire, e dal punto di vista genitoriale pure. Ma questa è la realtà, e bisogna farci i conti: il film in questione non dà risposte, ma pone moltissime domande.
This is the debut feature film for the very young (31-year-old) London-based director, a film that has received much praise, and I can only echo that sentiment. The film perfectly captures the anguish of female adolescence in these modern times, where, rightly I might add, sexual freedom, #MeToo, and the need for consent must be taken into account, and where everything is delicately balanced between unbridled fun and sadness, nervousness and restlessness. From a young person's perspective, it can be frightening, and from a parent's perspective as well. But this is reality, and we must deal with it: the film in question doesn't provide answers, but it raises a great many questions.