Belladonna, 5 dicembre 2008, Firenze, Viper Theatre
Un volantino che pubblicizzava un loro concerto romano di un paio di anni fa recitava come sottotitolo: "la band italiana indipendente più popolare su MySpace". Stasera dobbiamo scegliere tra i romani Belladonna al Viper e Marracash al Flog, tentiamo l'azzardo e, non avendoli mai ascoltati, andiamo per gli (a noi) sconosciuti romani. Il Viper è piuttosto vuoto, nonostante l'ingresso gratuito. I romani si presentano sul palco ingessatissimi, nel senso di molto poco dinamici, meno il chitarrista Dani, e così rimarrano per tutta la durata (un'ora circa) del loro concerto. Questo uno dei maggiori difetti, incredibile a credersi per una band che vanta una discreta esperienza internazionale.
Definiscono il loro genere rock-noir, probabilmente per i testi, ispirati alla magia e al genere noir, appunto, ma a livello musicale si intuisce che il chitarrista è di estrazione street-rock'n'roll, e molto amante di Page e degli Zep, mentre il resto della band, suppongo la cantante Luana, tende ad un rock un po' più "pomposo" e vagamente gothic (molto vagamente). Mi dà in un certo senso ragione la cover che eseguono nel bis, I Dreamed A Dream, un pezzo tratto (e da loro adattato) dal musical Les Misérables.
Nella norma la tecnica, una spanna sopra come già detto il chitarrista, qualche indecisione sui toni alti per la cantante.
Un concerto deludente, non tanto per il genere, a me non affine, ma sui gusti non si discute, quanto per l'attitudine live, scarsa, veramente, cosa purtroppo molto comune per le rock band italiane.
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