Essendo uscito il 30 di agosto 2024, anche non volendo e non ascoltandolo, avrete sicuramente già sentito dire e letto tutto quello che c'era da sapere. Un nuovo ciclo solare, pieno di speranza, di gioia, dopo la sofferenza, il lutto, tutti quanti ci meritiamo un po' di felicità soprattutto perché tutti, ma proprio tutti, soffriamo, per qualcosa o per qualcuno. La sintesi è quella, diciamo a livello giornalistico, anche perché, essendo arrivato al diciottesimo album, con il monicker di Nick Cave & The Bad Seeds, quindi senza contare altre cosette neppure trascurabili come i Grinderman o le colonne sonore, oppure i dischi con Warren Ellis (queste ultime due voci spesso coincidono, per essere precisi), perché alla fine, sempre di Nicholas Edward Cave stiamo parlando, qualcosa bisogna pur dire, e non è possibile fare diversamente. Bene, stavolta, visto il concerto (l'ennesimo) in previsione per Ottobre, non sono sceso immediatamente in profondità con gli ascolti, ho lasciato la cosa "casual", e alla fine, ho lasciato questa recensione (o presunta tale) come l'ultima dell'anno, per quanto riguarda i dischi usciti nel 2024. Rischio di far diventare questo scritto una cosa troppo lunga, quindi provo a raccogliere qualche pensiero: come sempre, quello praticato è un genere ormai indefinibile, sospeso tra il rock, alternativo sicuramente, o anche art rock, con spruzzate sempre più intense di gospel (con l'utilizzo ormai in pianta stabile di 4 coristi, anche dal vivo), con testi che definire poemi è perfino riduttivo, e delle composizioni ambiziose, curate nei minimi particolari, ricercatissime, complesse, che però non dimenticano mai il "gancio" per rimanere impresse, oltre che nei cuori degli ascoltatori, anche nelle orecchie. Uso di strumenti imprevedibili, un suono che non risulta mai datato [addirittura, su O Wow O Wow (How Wonderful She Is c'è un accenno di autotune]. Il risultato è, ancora una volta, un disco capace di stupire, e di rapire. La mia favorita è Conversion, ma non fatevi problemi, scegliete pure altro. Disco dell'anno.
Having come out on August 30, 2024, even if you didn't want to and didn't listen to it, you've surely already heard and read everything there was to know. A new solar cycle, full of hope, of joy, after suffering, mourning, we all deserve a little happiness especially because we all, absolutely all, suffer, for something or someone. The summary is that, let's say at a journalistic level, also because, having reached the eighteenth album, with the monicker of Nick Cave & The Bad Seeds, therefore without counting other little things not even negligible like Grinderman or the soundtracks, or the albums with Warren Ellis (these last two voices often coincide, to be precise), because in the end, we are always talking about Nicholas Edward Cave, something must be said, and it is not possible to do otherwise. Well, this time, given the concert (yet another) scheduled for October, I didn't immediately go into depth with the listening, I left the "casual" thing, and in the end, I left this review (or presumed such) as the last of the year, as far as the albums released in 2024 are concerned. I risk making this writing too long, so I'll try to collect some thoughts: as always, what is practiced is a genre that is now indefinable, suspended between rock, alternative for sure, or even art rock, with increasingly intense splashes of gospel (with the now stable use of 4 backing singers, even live), with lyrics that it is even reductive to define as poems, and ambitious compositions, cared for in the smallest details, highly refined, complex, which however never forget the "hook" to remain imprinted, not only in the hearts of the listeners, but also in their ears. Use of unpredictable instruments, a sound that never seems dated [in fact, on O Wow O Wow (How Wonderful She Is) there is a hint of autotune]. The result is, once again, a record capable of surprising, and of captivating. My favorite is Conversion, but don't worry, choose something else. Record of the year.
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