Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Roma, 1975. Edoardo frequenta un istituto scolastico maschile privato di stampo cattolico, l'Istituto San Luigi nel quartiere "bene" Parioli. Tra i suoi compagni c'è il timido e remissivo Salvatore Izzo, fratello del più smaliziato Angelo; ci sono poi l'intelligentissimo Carlo Arbus, figlio di un professore di logica matematica all'università, il quale desidera conseguire il diploma con un anno d'anticipo, stufo dell'ambiente del liceo; Picchiatello, o "Pik", Martirolo, ragazzo problematico figlio di una bellissima ex-attrice; Gioacchino Rummo, figlio di una numerosa famiglia dalla religiosità prossima al bigottismo. Attorno a loro gravitano altri personaggi come Gianni Guido, amico fraterno di Angelo e il cui padre Raffaele è particolarmente esigente e violento, e altri ragazzi e ragazze che vivono come loro la tarda adolescenza. Edoardo li osserva attentamente mantenendo un atteggiamento quasi sempre super partes e si rende conto che la rigida morale impartita a scuola fa emergere le molte contraddizioni della loro piccola comunità, in cui il più debole viene sempre sottomesso dal più forte e qualsiasi ambizione, fantasia o impulso di ribellione viene prontamente represso in ambito scolastico e/o familiare. (Wikipedia)
Trasponendo l'omonimo libro di Edoardo Albinati, Mordini realizza un ottimo film sul correlato massacro del Circeo, pagina nerissima della cronaca nera italiana. Aiutato da una storia, quella del libro, veramente ben fatta, un occhio "esterno" che contestualizza l'humus socio-politico-culturale dei colpevoli, e da un cast abbastanza all'altezza (si poteva fare meglio, ma del resto, bisogna essere onesti, in Italia non c'è tutta questa scelta), il film risulta avvincente e agghiacciante quando deve.
Adapting the book of the same name by Edoardo Albinati, Mordini makes an excellent film about the related Circeo massacre, a very dark page in Italian crime news. Helped by a story, that of the book, really well done, an "external" eye that contextualizes the socio-political-cultural humus of the culprits, and a cast that is quite up to par (it could have been done better, but then again, let's be honest, in Italy there isn't all this choice), the film is gripping and chilling when it needs to be.
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