Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Nel 1862, Elizabeth "Lib" Wright, un'infermiera inglese che ha prestato servizio nella guerra di Crimea, viene mandata in un villaggio rurale in Irlanda dove le viene assegnato il compito di sorvegliare attentamente Anna O'Donnell, una ragazza che digiuna e che, secondo la sua famiglia, non mangia da quattro mesi. Sarà assistita da una suora, Sister Michael, e le due dovranno riferire le loro scoperte in modo indipendente a un consiglio di dignitari locali. Il trauma della Grande Carestia incombe ancora sulla comunità e molti locali sono diffidenti nei confronti dell'infermiera inglese. Lib incontra la famiglia profondamente religiosa di Anna: sua madre Rosaleen, suo padre Malachy e sua sorella maggiore Kitty. A cena, Lib apprende che il fratello maggiore di Anna è morto per una malattia sconosciuta. Anna stessa sembra in buona salute e dice di essere stata tenuta in vita dal consumo di "manna dal cielo". Nel suo alloggio, Lib incontra William Byrne, un uomo cresciuto lì e la cui famiglia perì nella Grande Carestia mentre lui era via in collegio. Ora giornalista del Daily Telegraph, William sta raccontando la storia, che lui ritiene essere una bufala. Lib e William iniziano una relazione. (Wikipedia)
Regista cileno del quale ci siamo già occupati in passato e sin dai suoi inizi, cast piuttosto importante, una performance pià che convincente di Florence Pugh nei panni della protagonista, e una storia avvincente, dai molti sottotesti. Direzione di maniera, ma risultato da sottolineare.
Chilean director we have already dealt with in the past and since its beginnings, a rather important cast, a more than convincing performance by Florence Pugh in the role of the protagonist, and a gripping story, with many subtexts. Mannered direction, but a result to be underlined.
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