Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Nel Belgio rurale, due ragazzi di 13 anni, Léo e Rémi, sono migliori amici e mostrano un affetto profondamente intimo l'uno per l'altro. Hanno l'abitudine di dormire nello stesso letto nella camera di Rémi. I genitori di Rémi, Sophie e Peter, accettano questo senza giudizio e amano Léo come un secondo figlio. La famiglia di Léo aiuta a gestire i lavori agricoli in una fattoria di fiori, dove lui e Rémi amano giocare insieme. A scuola, un trio di compagne di classe chiede apertamente se i due sono una coppia. Léo nega con veemenza, mentre Rémi non commenta. Léo si sente a disagio con questa percezione esterna, esacerbata dagli insulti omofobi rivolti a lui da altri ragazzi. Temendo di essere ostracizzato, inizia nuove amicizie e inizia a giocare a hockey su ghiaccio, da cui esclude deliberatamente Rémi. Una notte, mentre dorme a casa di Rémi, Léo decide di dormire su un materasso separato. Al risveglio, trova Rémi che dorme sullo stesso materasso in cui dorme lui. Léo diventa aggressivo, lasciando Rémi ferito e confuso. Léo si allontana progressivamente da Rémi, nonostante i tentativi di interazione di quest'ultimo. Smette di dormire da lui, inizia ad andare in bicicletta con studenti diversi da Rémi, continua a partecipare all'hockey su ghiaccio e trascorre più tempo a lavorare con la sua famiglia alla fattoria. Rémi alla fine lo affronta, e lui si comporta in modo difensivo. Sconvolto e arrabbiato, Rémi attacca Léo e i due litigano. (Wikipedia)
Il secondo lungometraggio del giovanissimo regista belga, già autore del bellissimo debutto Girl, è un film che solo a ripensarci, mi commuove, mi disturba, mi esalta. Un film dalla potenza devastante, dall'intensità sconvolgente, dalla naturalezza incredibile, un piccolo capolavoro. Era decisamente il mio favorito agli Oscar del 2023 nella sua categoria, nonostante nella cinquina ci fossero altri due film che a me piacquero molto (Argentina, 1985 e The Quiet Girl), e vi consiglio di vederlo, nel caso non vi fosse capitato.
The second feature film by the very young Belgian director, who already made the beautiful debut Girl, is a film that just thinking about it moves me, disturbs me, excites me. A film with devastating power, shocking intensity, incredible naturalness, a small masterpiece. It was definitely my favorite at the 2023 Oscars in its category, even though there were two other films in the top five that I really liked (Argentina, 1985 and The Quiet Girl), and I recommend you see it, in case you haven't had the chance.
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