Jeannette, l'enfance de Jeanne d'Arc - Di Bruno Dumont (2017)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Ambientato in Francia durante la Guerra dei cent'anni (1337/1453), il film racconta il risveglio religioso di Giovanna d'Arco e la sua decisione di combattere contro l'invasione inglese.
Dumont stavolta riprende il filone mistico, e lo trasforma, al solito, in qualcosa di indefinibile. Per l'ennesima volta, debbo mettere in guardia gli spettatori che cercano nel cinema qualcosa per passare il tempo con una storia: qua siete in un'altra dimensione. Il regista costruisce il film come un musical, prende i due testi di Péguy sulla protagonista (del 1897 e del 1910) e li fa cantare agli attori, molti dei quali non professionisti ed alcuni bambini, a cappella mentre ascoltano la musica con gli auricolari (il che è palese per i fuori tempo, una costante); inoltre, fa comporre le musiche non cantate da Igorrr, un personaggio che non conoscerete a meno che non ascoltiate metal. Decostruzione ulteriore del cinema, dissacrazione e chissà che altro.
This time Dumont takes up the mystical vein and transforms it, as usual, into something indefinable. For the umpteenth time, I must warn viewers who are looking for something in the cinema to pass the time with a story: here you are in another dimension. The director constructs the film as a musical, takes Péguy's two text on the protagonist (from 1897 and 1910) and makes the actors, many of them non-professionals and some of them children, sing them a cappella while listening to music with earphones (which is obvious for those out of pace, a constant); also, he has Igorrr composing the unsung music, a character you won't know unless you listen to metal. Further deconstruction of cinema, desecration and who knows what else.
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