Twentynine Palms - Di Bruno Dumont (2003)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Insieme ad una bellissima donna russa di nome Katia, probabilmente una modella, un giovane fotografo americano di nome David guida un Hummer da Los Angeles a un motel nella piccola città deserta di Twentynine Palms, cercando delle location per un servizio. Dato che lei parla a malapena inglese e lui non parla russo, comunicano in francese, una lingua con la quale nessuno dei due è sicuro. Gran parte della loro comunicazione è quindi non verbale e i due spesso si fraintendono a vicenda. Trascorrono le loro giornate guidando e camminando nel deserto vuoto, a volte nudi. Fanno l'amore, litigano o semplicemente passano il tempo.
L'ennesimo film di Dumont è da confrontare con le sue dichiarazioni, di quelle dove non capisci mai se c'è o ci fa. Film spiazzante con un colpo di scena che si sente arrivare ma che non si capisce cosa c'entri (e che scatena nello spettatore la ricerca di significati reconditi), chiari riferimenti a Zabriskie Point di Antonioni, mentre il regista sostiene che non voleva comunicare assolutamente niente e che il film di Antonioni non l'ha mai visto (scusandosi). Da vedere perché, appunto, cinema allo stato puro.
The umpteenth film by Dumont is to be compared with his statements, those where you never understand if he is dumb or a big smart ass. Disorienting film with a twist that you feel coming but that you don't understand what it has to do with it (and that triggers the viewer to search for hidden meanings), clear references to Antonioni's Zabriskie Point, while the director claims that he absolutely did not want to communicate nothing and that he has never saw Antonioni's film (apologizing). To see because, in fact, pure cinema.
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