Piccola riflessione scaturita da una colazione al bar.
Questa mattina, di buon ora, diciamo le 8,40, inforco la bici per andare al mare. Sulla strada di casa mia, prima mi fermo a comprare i giornali (Repubblica, Manifesto, Corriere dello Sport edizione toscana), poi al bar a fare colazione. Mentre mi avvicino al bar, una macchina parcheggia dove già ce ne sono altre tre (lato destro della strada; per farvi capire: in pratica, occupando tutta la carreggiata di marcia nord-sud, ne rimarrà mezzo metro. E' importante notare che dall'altro lato c'è un parcheggio a pettine). Il conducente apre lo sportello mentre con la bici gli passo accanto; lo guardo, lui mi guarda, poi guarda la macchina quasi soddisfatto del parcheggio. Si vede chiaramente che sono villeggianti. Appoggio la bici ad un paletto sul marciapiede (nota bene: sono stati messi per evitare che le macchine fossero parcheggiate sul marciapiede stesso), entro, c'è un gran casino, attendo il mio turno, mi faccio servire due cornetti e alla ragazza che me li dà dico "fuori c'è il campionato mondiale di parcheggio". Scoppia a ridere, capendo cosa voglio dire.
Ora, il problema è che è inutile prendersela con i villeggianti. Ma, per capire meglio, è necessario dire che la strada della quale stiamo parlando è in pratica l'asse principale di attraversamento del mio paese (e stiamo parlando impropriamente di paese, sono io che sono abituato così, d'inverno fa 18mila abitanti, d'estate chiaramente molti di più); ostruendo una carreggiata intera di un'arteria così importante è un po' come se si bloccassero i viali di circonvallazione a Firenze, o a Milano, o la Colombo a Roma. Se passa un camion della nettezza urbana, siamo pronti.
Dicevo, è inutile prendersela con loro, anche se dovrebbero comportarsi meglio, essendo nella maggior parte dei casi allenati ai caos di città. E' inutile perchè anche d'inverno, anche la mattina alle 7, quei posti e questa strada, a quell'altezza, è sempre ostruita per metà, perchè ci sono i furgoncini delle ditte parcheggiati alla stessa identica maniera. E, udite udite, quando la pattuglia dei Carabinieri si ferma per la colazione, parcheggia alla stessa maniera.
D'inverno, l'aggravante per i locali, è che il parcheggio a pettine dall'altro lato della strada è vuoto, e il parcheggio enorme di una piazza a 15 metri lineari è vuoto per metà.
Allora, se quando andiamo all'estero ci additano come maleducati, non hanno tutti i torti. E aggiungo: siccome spesso la mattina verso le 6,40, una ragazza di chiare origini francesi (si capisce da come parla) non solo lascia l'auto davanti all'ingresso del bar, ma la lascia anche in moto, hai voglia a ratificare l'accordo di Kyoto: siamo inesorabilmente destinati all'Apocalisse per mano di Madre Natura.
E ce la meritiamo, la catastrofe.
2 commenti:
Caro Jumbolo, questa pratica é simbolo della nostra inciviltà... é proprio per questo che agli esordi nel mondo dei blog scelsi l'alias "doppiafila" - per non dimenticare mai!
Saluti, Doppiafila
finalmente ho capito!!
ciao!
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