La quinta parte è stata pubblicata ieri
L’uso dell’espressione “di larghe vedute” è significativo, perché l’argomento più forte a favore della pornografia è proprio quello che dipinge l’hard come una forma di progresso sessuale: un approccio più civile al problema della libido maschile rispetto alla prostituzione di massa o al tentativo di costringere le coppie sposate a rimanere sempre e comunque fedeli. Secondo questo punto di vista il porno può essere una specie di male minore. L’uomo che guarda la pornografia tradisce sessualmente, ma non è coinvolto in un rapporto emotivo e sentimentale. Il suo adulterio non implica nessuno dei rischi che derivano da un rapporto reale, dalla gravidanza alle malattie veneree, e coinvolge donne che fanno sesso per denaro ma in situazioni molto più sicure rispetto alle prostitute di strada e anche alle squillo di alto bordo. In effetti, l’industria del porno funziona secondo regole simili a quelle che i sostenitori della legalizzazione della prostituzione chiedono per le sex workers. Nel mondo del cinema hardcore non ci sono sfruttatori né funzionari di polizia che pretendono prestazioni sessuali. Almeno nei settori più ricchi dell’industria del porno le ragazze sono sottoposte ad analisi regolari per le malattie sessualmente trasmissibili e sono tenute a distanza di sicurezza dagli spettatori. Se solo accettassimo il consiglio di Dan Savage e decidessimo di non prestare troppa attenzione al problema ci guadagneremmo tutti. Weiss e i suoi compagni potrebbero godersi in pace le loro seratine al computer e fare esperienze sessuali che gli vengono negate nell’ambito del matrimonio. Le mogli potrebbero dormire sonni tranquilli, sapendo che con il porno online i loro compagni evitano forme più gravi di infedeltà, e potrebbero anche spingersi a condividere la passione dei propri mariti. Chi lavora nell’industria del porno guadagnerebbe uno stipendio stabile senza preoccuparsi degli sfruttatori, della polizia e dell’hiv.
Ogni società convive con l’infedeltà, dichiaratamente o in modo più ipocrita. Perché non possiamo imparare a convivere con il porno? Sicuramente prima o poi succederà. Ma bisogna essere molto chiari su quello che siamo disposti ad accettare. Certo, l’adulterio è inevitabile, ma non è mai stato così diffuso come la pornografia sta per diventare, almeno se consideriamo la fruizione dei video hard una normale evasione dai rigori della monogamia e se abbracciamo un paradigma culturale che accetta il porno come qualcosa che tutti gli uomini fanno e a cui tutte le donne devono rassegnarsi. Per fornire un’alternativa a basso rischio a quei maschi che altrimenti sarebbero tentati da “vere” prostitute e “vere” relazioni sentimentali, stiamo finendo con l’universalizzare – in forma più blanda, ma non poi così tanto – quel tipo di tradimento commesso in realtà solo da una minoranza di uomini.
continua domani
Nella foto, tratta da http://graykangaroo.com/ Gia Paloma e Tommy Pistol, entrambi attori porno, sposati tra di loro (per gli appassionati, nella foto lei è incinta, ecco perchè la troverete piuttosto sovrappeso)
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