Con entrambi i figli morti, il vecchio re Jaehaerys I Targaryen convoca un Gran Consiglio per scegliere un erede. I signori di Westeros scelgono il nipote maggiore di Jaehaerys, il principe Viserys, al posto della principessa Rhaenys, la nipote maggiore. Nove anni dopo, re Viserys organizza un torneo per celebrare la gravidanza della regina Aemma Arryn, sicuro che porti in grembo il suo atteso erede maschio. Il Gran Consiglio ignora l'avvertimento del Maestro della Flotta Lord Corlys Velaryon secondo cui la Triarchia, un'alleanza delle Città Libere di Essos, minaccia di paralizzare le rotte di navigazione di Westeros. Il Primo Cavaliere del Re (The Hand), Ser Otto Hightower, critica il fratello ed erede di Viserys, il principe Daemon, per la sua brutalità come comandante della Guardia Cittadina, in risposta a Daemon e ai suoi uomini che smembravano e/o uccidevano gente comune apparentemente a caso. Al torneo, Ser Criston Cole, un giovane cavaliere di nascita modesta, surclassa Daemon. Nel frattempo, Viserys sacrifica Aemma durante il parto, autorizzando un taglio cesareo. Il loro figlio neonato, Baelon, muore. Viserys rifiuta le suppliche del consiglio di nominare un nuovo erede finché Otto non rivela che Daemon ha definito beffardamente Baelon "L'erede per un giorno". Indignato, Viserys bandisce Daemon da Approdo del Re e nomina la sua unica figlia vivente, la principessa Rhaenyra, erede al Trono di Spade, rivelandole il sogno di Aegon il Conquistatore che lo ha ispirato a unificare Westeros. (Wikipedia)
Epico. Maestoso. Irresistibile. Diretto magistralmente, con dialoghi sempre importanti, mai fini a se stessi. Scelte di casting che possono cambiare delle carriere (in meglio), di attrici/attori poco conosciuti, oppure designarne la definitiva consacrazione, se già conosciuti, tutto questo, grazie alla potenza dei personaggi. Colonna sonora imponente, effetti speciali mozzafiato. Scenari utilizzati egregiamente. C'è poco da fare: se gli sceneggiatori riusciranno a non sprecare il meraviglioso materiale fornito loro dallo scrittore, House of the Dragon potrebbe risultare perfino migliore dell'originale Game of Thrones.
Epic. Majestic. Irresistible. Masterfully directed, with dialogues that are always important, never an end in themselves. Casting choices that can change the careers (for the better), of little-known actresses/actors, or designate their definitive consecration, if already known, all this, thanks to the power of the characters. Imposing soundtrack, breathtaking special effects. Locations used admirably. There is little to do: if the screenwriters manage not to waste the wonderful material provided to them by the writer, House of the Dragon could be even better than the original Game of Thrones.
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