Volendovi parlare del quarto album dei portoghesi Gaerea, qui per la prima volta, su disco, senza l'ex cantante Ruben Freitas (le parti vocali sono a cura di uno dei chitarristi, Guilherme Henriques), non posso far altro che invitarvi a leggere cosa scrissi in proposito del loro secondo Limbo, e del loro terzo Mirage, e dirvi che, a mio modesto parere, la loro miscela di blackened metal e blackgaze, con retrogusti vari ed influenze di tutto quel sottobosco di musica estrema, semplicemente continua ad essere "messa a punto", e a progredire in bellezza e maestosità. Maestoso, assieme ad epico, sono gli aggettivi che, come palline da flipper, mi rimbalzano in testa durante i ripetuti ascolti, che a malincuore dovrò mettere da parte, per parlarvi di un'altra ventina di album prima della fine di questo 2024: quello che posso dirvi, è che questo Coma, è uno dei dischi più belli, appunto, di questo anno che va lentamente, ma inesorabilmente, a terminare.
Wanting to talk to you about the fourth album by the Portuguese Gaerea, here for the first time, on record, without the former singer Ruben Freitas (the vocal parts are by one of the guitarists, Guilherme Henriques), I can only invite you to read what I wrote about their second Limbo, and their third Mirage, and tell you that, in my humble opinion, their mix of blackened metal and blackgaze, with various aftertastes and influences from all that undergrowth of extreme music, simply continues to be "fine-tuned", and to progress in beauty and majesty. Majestic, together with epic, are the adjectives that, like pinballs, bounce in my head during repeated listening, which I will reluctantly have to put aside, to talk to you about another twenty albums before the end of this 2024: what I can tell you, is that this Coma, is one of the most beautiful albums, in fact, of this year that is slowly, but inexorably, coming to an end.
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