Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Un avvocato gravemente dipendente dalla tristezza ha un immenso bisogno di pietà ed è disposto a tutto per suscitarla negli altri. Sua moglie è in coma dopo un incidente e, finché la sua convalescenza non si conclude, amici e vicini fanno tutto il possibile per confortarlo. Nel frattempo, sta affrontando un nuovo lavoro: assistere due fratelli il cui padre è stato brutalmente ucciso, ed esamina tutte le dinamiche dell'omicidio. Quando sua moglie esce miracolosamente dal coma, l'avvocato è angosciato, notando che la pietà che riceve sta lentamente svanendo. All'inizio, mente alla gente, sostenendo che sua moglie è ancora priva di sensi. Tuttavia, quando tutti sanno che è viva e vegeta, si rende conto di non poter continuare con le sue bugie. Decide di autoinfliggersi un'enorme fonte di dolore: per prima cosa abbandona il suo cane in mezzo al mare. Quando questo non funziona, decide di intensificare il suo sfogo. Utilizzando la stessa dinamica dell'omicidio su cui sta lavorando... (Wikipedia)
Un piccolo capolavoro, questo secondo lungometraggio del regista greco, che mette a fuoco quanto di buono creato con il suo debutto, e regala un film difficilmente dimenticabile. Siamo tutti un po' come il protagonista, e dobbiamo fare molta attenzione per non fare la sua fine. Il regista lavora molto anche sull'estetica. Un gioiellino.
A small masterpiece, this second feature by the Greek director, which focuses on the good things he created with his debut and delivers a film that's hard to forget. We're all a bit like the protagonist, and we must be very careful not to end up like him. The director also puts a lot of effort into the aesthetics. A real gem.

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