Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Michele, insegnante a Roma nella scuola "Alberto Moravia", insoddisfatto della vita professionale condotta nella grande città, decide di dare una svolta alla propria esistenza trasferendosi nel piccolo paese marsicano di Rupe (nome di fantasia, in realtà si tratta di Opi), nel cuore del parco nazionale d'Abruzzo. Insieme alla vicepreside Agnese dovrà tentare tutto il possibile per mantenere aperta la piccola scuola intitolata a Cesidio Gentile, il poeta e pastore abruzzese noto come "Jurico". La scuola pluriclasse, a causa del calo demografico particolarmente accentuato nelle aree interne e quindi per scarsità di nuove iscrizioni, sembra essere destinata alla soppressione e al conseguente accorpamento con la realtà scolastica di un centro turistico dell'alto Sangro. (Wikipedia)
Come forse ricorderete, amo moltissimo Antonio Albanese, ma da sempre lo critico perché difficilmente "funziona" al cinema. Ultimamente però ha cominciato ad andare bene perfino quando si dirige da solo (Cento domeniche), sia quando lo dirigono gli altri, come in questo caso. Un mondo a parte è un film italiano che conserva tutti i difetti di un film "medio" italiano, ma in qualche modo, funziona, fa sorridere, commuove, fa riflettere. Mi fa piacere che anche critici più accreditati concordino con me sul fatto che c'è qualche sottotrama di troppo, ma confermo che il film mi è piaciuto.
As you may remember, I'm a huge fan of Antonio Albanese, but I've always criticized him for rarely "being effective" at the cinema. Lately, however, he's started to do well, even when he directs himself (A Hundred Sundays), and when others direct it, as in this case. A World Apart is an Italian film that retains all the flaws of an "average" Italian film, but somehow, it works, makes you smile, moves you, and makes you think. I'm pleased that even more respected critics agree with me that there are a few excessive subplots, but I still enjoy the film.

2 commenti:
Alcune tematiche sono carine e ci piacciono perché siamo dei "buoni". Nonostante la sceneggiatura sia abbastanza prevedibile, è gradevole, sono d'accordo.
Già, proprio cosi
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