Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Jay e Gal sono due ex soldati britannici diventati sicari. Mentre Gal è rilassato, Jay è ancora scosso da una missione disastrosa non meglio specificata a Kiev. Nonostante le sollecitazioni di sua moglie Shel, Jay non ha ottenuto la piena occupazione, al punto che sono finanziariamente al verde. Shel organizza una cena a cui invita Gal e la sua ultima fidanzata, Fiona, una responsabile delle risorse umane. Durante la serata, Gal rivela di avere un nuovo lavoro per loro, che Shel lo incoraggia ad accettare. Nel frattempo, Fiona va in bagno, scolpisce un simbolo sul retro dello specchio del bagno e prende un fazzoletto che Jay aveva usato per asciugarsi il sangue dopo un incidente di rasatura. Jay accetta il lavoro e i due incontrano l'oscuro cliente, che ha una lista di tre persone da uccidere. Il datore di lavoro fa un taglio, inaspettatamente, sulle mani di Jay e la sua, in modo che il contratto venga effettivamente firmato con il sangue.
A metà tra il thriller psicologico e la storia criminale, il secondo lungometraggio del prolifico regista inglese mostra interessanti spunti e una buona mano; forse fin troppo complessa la trama, ma la direzione del cast è buona e si nota una punta di umorismo nero che non guasta per distinguersi.
Halfway between the psychological thriller and the crime story, the second feature by the prolific English director shows interesting ideas and a good hand; perhaps the plot is too complex, but the direction of the cast is good and there is a hint of black humor that does not hurt to stand out.
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