Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Roma, 1976. Valerio, 10 anni, assiste insieme alla madre a un fallito attentato al padre Alfonso da parte di un commando terroristico. Da quel momento in poi, la paura e un costante senso di vulnerabilità segnano drammaticamente i sentimenti di tutta la famiglia. Quell'estate Valerio incontra Christian, un ragazzo poco più grande di lui. Solitario, ribelle e audace, sembra uscito dal nulla. Il loro incontro cambierà per sempre la sua vita.
Il regista, anche co-sceneggiatore, si ispira alla storia di suo padre e suo fratello: è infatti figlio del vicequestore Alfonso Noce, sopravvissuto all'attentato da parte dei Nuclei Armati Proletari il 14 dicembre 1976. Ne esce un film discreto, una riflessione surreale sul dolore, il senso della vita, e su quegli anni, conosciuti come "anni di piombo".
The director, also co-screenwriter, is inspired by the story of his father and brother: he is in fact the son of the deputy police commissioner Alfonso Noce, who survived the attack by the Nuclei Armati Proletari on 14 December 1976. The result is a discreet film, a reflection surreal about pain, the meaning of life, and about those years, known as "anni di piombo" (Years of Lead).
Nessun commento:
Posta un commento