Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
La diciassettenne Autumn Callahan sospetta di essere incinta e va in un centro per gravidanze problematiche (Crisis pregnancy center). Al centro, fa un test che conferma che è incinta. Le viene detto che il feto ha 10 settimane di vita, le vengono date delle brochure sull'adozione e le viene mostrato un video contro l'aborto. Dopo aver appreso che non è in grado di abortire in Pennsylvania senza il consenso dei genitori, cerca di indurre un aborto spontaneo ingoiando pillole e dandosi pugni nello stomaco. Quando questi metodi falliscono, confida a sua cugina, Skylar, di essere incinta. Skylar ruba denaro dal negozio di alimentari in cui lavorano e le due acquistano i biglietti dell'autobus per New York City. Sull'autobus incontrano Jasper, un giovane che è costantemente interessato a Skylar anche se lei cerca di evitarlo.
Non un capolavoro, ma senza dubbio un film da vedere e una regista, anche sceneggiatrice, da tenere assolutamente d'occhio. Un film durissimo (ma con un fondo ironico), dopo due anni ancor più attuale di quando è uscito, con due giovanissime protagoniste che sicuramente rivedremo in seguito perché sono veramente bravissime, e la presenza in una piccola parte, di Sharon Van Etten.
Not a masterpiece, but undoubtedly a film to see and a female director, even a screenwriter, to keep an eye on. A very hard film (but with an ironic background), after two years even more current than when it came out, with two very young protagonists that we will surely see again later because they are really very good, and the presence in a small part of Sharon Van Etten.
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