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Corri, coniglio – di John Updike
Uscito nel 1960 e tradotto in Italia un anno dopo, “Corri, coniglio” è considerato tra i classici contemporanei americani; a ragione, direi.
Quel che stupisce, nonostante i chiari riferimenti dell’epoca e all’epoca (un po’ come rivedere un bel vecchio film), è la adattabilissima modernità a una (non) etica comportamentale umana. Harry “coniglio” Angstrom al college è una promessa del basket, poi si sposa a 24 anni perché la fidanzatina rimane incinta e si spegne con un lavoro da rappresentante; la fiamma, se mai c’è stata, si affievolisce, il dialogo tra i due è assente, lei si affoga nell’alcool, lui si convince di essere un superuomo e tenta la fuga. Spietato, critico, metaforico, arricchito dalla prosa elegantemente descrittiva di Updike, non è mai troppo tardi per leggerlo.
1 commento:
leggerollo!
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