No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20081214

happy go lucky


La felicità porta fortuna - di Mike Leigh 2008


Giudizio sintetico: da vedere


Poppy è una persona positiva. Ha 30 anni, è costantemente allegra, scherza continuamente, sempre al limite delle possibilità di tenere una conversazione in bilico tra il serio e il faceto. Ma non vive su un altro pianeta: ha un lavoro che ama e svolge con passione, maestra d'asilo, divide un'appartamento con l'amica del cuore Zoe, anche lei maestra d'asilo, cerca un uomo da amare senza lasciarsi prendere dallo sconforto dell'orologio biologico, si gode la vita con le amiche.


Un film che, in fondo, non ha niente di veramente eccezionale, ma che vale assolutamente il prezzo del biglietto, ed oltre. Un messaggio profondamente positivo, un consiglio all'umanità tutta: sorridete. Dopo il pesantissimo Il segreto di Vera Drake, a mio giudizio poco riuscito, ma con una filmografia sopraffina, Leigh regala un ruolo da protagonista alla promettente Sally Hawkins, da lui lanciata in Tutto o niente (un film che mi ha squassato emozionalmente fin nelle ossa) che lo ripaga con una prova straordinaria. Leigh firma pure un atto d'amore a Londra, che in questo film appare quasi solare, incantevole fin negli angoli più bui e nascosti, vivibilissima.

La sceneggiatura è, a dispetto della durata di quasi due ore, esile, semplicissima: Poppy scorrazza in bicicletta nel suo giorno libero, entra in una libreria, gira per un mercatino, torna alla bici e scopre che gliel'hanno rubata. Invece di arrabbiarsi, decide di prendere lezioni di guida e, in seguito, la patente. Tutto il resto sono conseguenze di questa decisione, e spaccati di vita di Poppy. E però non ci si annoia mai, ci si diverte un bel po', e alla fine si capisce che davvero si può vivere, o almeno provare, una vita happy-go-lucky. Le riflessioni partono tutte già nel mezzo a quella che si capisce da subito essere la scena finale. Indimenticabile pure la scena d'apertura, mista ai titoli di testa, quella dove Poppy gira Londra in bicicletta, prima del furto. Forse superflua la scena semi-onirica dove la protagonista dialoga con un (apparentemente) senza tetto.

Film da promuovere.

Nessun commento: