No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121012

Homeowners

Padroni di casa - di Edoardo Gabbriellini (2012)

Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: ovosodo fa 'r regista!

Elia e Cosimo sono due fratelli romani, che lavorano per una ditta di bioedilizia (che poi la mettano in pratica, è da vedere). Sono ingaggiati da Fausto Mieli, un ex cantante italiano, sempre abbastanza famoso, che da anni si è ritirato dalle scene, e vive in una elegante villa immersa nel verde dell'appennino Tosco-Emiliano. Devono rifare la grande terrazza; ci vorranno alcuni giorni di lavoro, i due saranno ospitati nella villa stessa. La villa è in un piccolissimo paese dove tutti hanno lo stesso cognome; appena arrivati, Elia si trova immediatamente a confronto con un locale, Davide. Elia, mentre il fratello sta facendo benzina, nota un lupo morto sul cassone di un pick-up parcheggiato lì a fianco; Davide lo invita bruscamente a farsi i cazzi suoi. Fausto accoglie i lavoratori con gentilezza, ma in maniera sbrigativa. Sta preparando il suo rientro sulle scene, con un grande concerto che si terrà proprio in paese; ha un rapporto complicato con la moglie, Moira, costretta sulla sedia a rotelle e praticamente muta, probabilmente la causa del ritiro di Fausto. Moira è accudita dalla badante Alina, ma si rifiuta di prendere regolarmente le sue medicine, e osserva incuriosita l'arrivo dei due estranei. Elia, senza pensarci troppo, quando Fausto dice loro che è testimonial del parco circostante, dove ci sono anche i lupi, rivela al cantante che ha visto un lupo morto giù in paese, su un pick-up. Fausto lo dice immediatamente al sindaco. Iniziano qui le tensioni tra i forestieri e i locali, e proseguono quando i due cominciano ad uscire la sera, frequentando gli stessi luoghi dei "padroni di casa"...

Gabbriellini, che tutti si ricorderanno per aver interpretato il protagonista Piero in Ovosodo di Paolo Virzì, meraviglioso affresco di una Livorno che forse non c'è più, oltre ad aver partecipato a un buon numero di film italiani come attore (non ultimo Io sono l'amore, dove copulava con Tilda Swinton, generando invidia un po' dappertutto, e voglio ricordare anche Ora o mai più, dove ha lavorato con Elio Germano, e Non pensarci, dove ha diviso la scena col protagonista Valerio Mastandrea), aveva esordito come regista ben 9 anni fa con lo stranissimo e felliniano B.B. & il cormorano, dove faceva recitare Selen. Ci riprova adesso con un altro film che è davvero difficile da inquadrare in un solo genere, dove dimostra ancora una volta influenze cinefile tra le più disparate, e costruisce un film, del quale scrive anche la sceneggiatura con altre tre persone, tra cui Mastandrea, che riesce a creare un atmosfera di costante tensione, seppur non esasperandola, e che spiazza lo spettatore che non comprende benissimo dove vuole andare a parare. A partire dalle scene iniziali, che ricordano un po' i maestri iraniani per l'attenzione al particolare naturalistico, fino al crescendo finale che in molti hanno accostato addirittura a John Boorman, magari esagerando, si comprende che il livornese ama il cinema nelle sue molte sfaccettature (notare la battuta su L'orca assassina che viene messa in bocca a Mastandrea), e osa, cercando di creare qualcosa che in Italia non sia troppo visto. Presumendo forse troppo, visto che l'ho incontrato solo una volta, all'uscita di un concerto di Tom Waits, credo che alla stessa maniera ami tutta la musica, e pure con questa osa, mettendo in piedi una colonna sonora varia e inusuale, dal black metal a pezzi di Cremonini scritti per Gianni Morandi. Si, perché adesso c'è da parlare un po' del cast che è riuscito a mettere insieme. I due fratelli sono interpretati da Elio Germano (Elia) e Valerio Mastandrea (Cosimo), così vi spiegate perché ho fatto riferimento a quei due "piccoli" film italiani prima, e c'è da dire che i due funzionano bene. Funzionano meno bene le altre due star, Gianni Morandi che interpreta Fausto Mieli, un po' un suo alter ego, ma molto più discutibile (anche se, in realtà, anche sul vero Morandi girano da anni voci "strane", ma non mettiamoci qui a far pettegolezzi), e Valeria Bruni Tedeschi, qui nella parte di Moira, un po' troppo sopra le righe, decisamente ingiustificata per la parte che è chiamata a fare.
Insomma, Gabbriellini di certo non si è inserito nella scia di Paolo Virzì (come pare invece, ad esempio, abbia fatto il fratello Carlo), e sta cercando decisamente, seppur faticosamente, di trovare una sua strada, un suo cinema (molto curata e da sottolineare anche la locandina). Lo apprezzo per questo; e per far vedere che non ho preconcetti, assegno al suo nuovo film lo stesso punteggio che assegnai l'anno scorso al debutto del pisano GiPi!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quali sono le voci strane per chi non segue i gossip?

Anna dai capelli Rossi

jumbolo ha detto...

che al gianni piace mangiare una roba che normalmente le persone non mangiano...