No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121028

l'uomo ossessionato

The Haunted Man - Bat For Lashes (2012)

Il terzo disco di Natasha Khan in arte Bat For Lashes è bello. Molto bello. E ribadisce una teoria che porto avanti da un po': le cose migliori in campo musicali, negli ultimi anni vengono esclusivamente da donne.
C'è un'alternativa, però, a questa teoria, bisogna ammetterlo: che la mia sensibilità stia cambiando, con l'età, avvicinandosi molto ad una sensibilità spiccatamente femminile. Mi fa riflettere su questa controteoria, il fatto che la musica di Bat For Lashes mi abbia conquistato lentamente: leggete quel che scrivevo a proposito del suo debutto del 2006 Fur and Gold, poi sul suo secondo del 2009 Two Suns. Magari son cambiato io; quello che pare a me, mettendo assieme ricordi confusi, è che la trentaduenne londinese di padre pachistano, dal nasino talmente perfetto che pare disegnato, abbia in un certo qual modo superato la sua Bjork-dipendenza (anche se rimane il punto di riferimento più immediato), mantenendo l'uso dell'elettronica moderato, puntando comunque su basi suonate con strumentazioni e suoni particolari, scarni, minimali ma non freddi, ma soprattutto sviluppando enormemente la capacità di songwriting, andando verso la creazione di un genere musicale universale, che possa abbracciare un range di pubblico potenzialmente enorme. La voce è pulita, impeccabile, eterea. Non mancano episodi più sperimentali e di nicchia (Oh Yeah, Horses of the Sun, The Haunted Man), ma di fronte a canzoni tremendamente belle ed esteticamente indefinibili se non come classica forma-canzone, quali Laura, Lilies, All Your Gold, non ci resta che applaudire, e godere ascoltando. Poche stranezze (forse perché proprio Bjork ci ha abituato a ben altro), semplicità e grande musica. L'arma vincente di Bat For Lashes. Gran bel disco.

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