No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121031

luci spente

Lights Out - Graveyard (2012)

Fate come vi pare, ma anche il terzo disco degli svedesi Graveyard (che, come potete evincere dal cappello che il cantante porta nel primo video ufficiale tratto da questo disco, si ispirano giustamente al vate Nicke Andersson), senza muovere un passo verso il cambiamento, l'innovazione o il crossover di qualche genere, è ugualmente bellissimo. Ruvido, fiammeggiante o caldo come il cognac stagionato quando serve, serve sia ai dinosauri che ai giovani che magari non hanno mai provato l'emozione del rock-blues selvaggio, suonato con i capelli bisunti durante gli anni '70.
Lì per lì, al primo ascolto, mi sono stupito di trovare una ballad come Slow Motion Countdown, uno di quei pezzi che mentre ti fanno fare headbanging selvaggio (in modalità rallentata, sia chiaro) ti strappano l'anima dalla bellezza, che però è entrata subito in una compilation di lenti per i momenti di autocommiserazione. Memore degli album precedenti, non mi attendevo cose del genere, ma i Graveyard, almeno in questo, riescono a stupire. Sul versante rallentato, tra l'altro, troviamo pure Hard Times Lovin', altro pezzo della madonna, nella quale, pensate un po', ricordano decisamente i mai troppo rimpianti norvegesi Madrugada.
Un disco snello, che va via in un attimo, con un alternarsi di atmosfere lente e veloci, ma che viene immediatamente voglia di riascoltare.

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