No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080707

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Niente colla al petrolio, tutto biodegradabile". Ma quel che "jovanottisticamente" gli preme è "lavorare positivo", in modo che tutti siano partecipi. Tenendo come slogan le tre P, "persone-pianeta-profitto, se ne salta una saltano tutti". Il suo motto: "Balle". Scherza? No, B.a.l.l.e. è l'acronimo di Business Alliance of Local Living Economies, rete di 15mila imprese tipo la sua. Ha in mente di riprodurre lo stesso modello microsostenibile nel mondo. Ha già contattato un possibile socio in Italia, ma è "un po' lento a rispondere". Non tutta la lentezza è sostenibile, anche se "voi avete l'apripista della green economy, Slow Food". Il timore di Salfi è che il sostenibile non sia accessibile: "Come guidare auto ibride, o far la spesa nei supermercati corretti, ma cari, della catena Whole Foods". Certo, ci sono ipocrisie peggiori: le multinazionali che fingono di fare greenwashing. "Guardate la General Electric, lancia il concorso Ecoimagination e poi fornisce i motori ai cacciabombardieri nucleari Falcon". Salfi spera in Obama, ma il suo riferimento è Van Jones, uno che "pensa prima ai fatti che ai colori": 39 anni, di Oakland, è un ex avvocato civilista che nel '96 ha fondato l'Ella Baker Center per i Diritti Umani, una no-profit per tenere i ragazzini di strada fuori di galera, e la green For All, dedicata a far indossare i "colletti verdi" alle comunità svantaggiate, con corsi per installare pannelli solari o produrre compost. Parafrasando De André, "dal letame nascono i fior", si può dire che dai residui di cucina e giardino si ricava il miglior fertilizzante ecologico. E gli impieghi green collar, a differenza dei blu, "non sono delocalizzabili, gli edifici si riconvertono in situ", non in Cina. Intanto, alla Columbia University, titola l'Observer, si prepara la prossima generazione di leader ambientalisti. In Italia, a cercare su Google salta fuori lo Sportello di supporto all'ecocompatibile dei torinesi no-profit Effetto Terra, che rimandano alle Pagine Verdi di ecolavori.it: dal tecnico di lotta integrata all'ecoauditor (certificatore di sostenibilità). Commenta Guido Viale, economista ambientale, consulente della Regione Campania di Bassolino e autore di Azzerare i rifiuti (in uscita a settembre per Bollati Boringhieri): "È dagli anni 80 che l'Enea fa proiezioni fantascientifiche di crescita ambientalista. E poi?". Mancano "formazione on the job, così le aspettative dei laureati in ingegneria ambientale sono state disattese". Il personale è "insufficiente nell'idrogeologico (bonifica dei siti inquinati), e nessuno produce in serie i pannelli solari. Andate a vedere quanti ne hanno installati sui tetti in Grecia, invece, con gli incentivi statali". Viale, negli anni da consulente verde ha sperimentato solo "ecofrustrazione". Un esempio. "Con la microcogenerazione per produrre energia economica attraverso impianti che si ripagano in poco tempo, si finiva sempre in un collo di bottiglia burocratico: o non c'era una firma per i finanziamenti bancari o mancavano gli installatori. I corsi di formazione sono per i livelli alti, e a pagamento. Mancano addetti alla certificazione energetica degli edifici, oggi di norma nelle compravendite immobiliari". Green collar potenziali sprecati. Il piano Industria 2015 di Bersani per l'efficienza energetica e la mobilità sostenibile è rimasto sulla carta, è applicato raramente. Nel privato c'è qualcosina: per esempio la Merloni ha aperto al fotovoltaico. "E il governo? Ripesca il nucleare, con l'uranio più scarso del petrolio e ramazzato da Russia, Cina e India", chiude Viale. Frustrati i colletti verdi dall'attesa, ci si è consolati aggiornando altre cartelle colori, come quella dei confetti, con l'esemplare lilla promosso da Verdi d'Abruzzo e Arcigay: zucchero di canna del Brasile e vaniglia caraibica, politicamente corretto, ma a contare le food miles, non sostenibile.


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