No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20131008

(But the Drugs Like Me)

Breaking Bad - di Vince Gilligan - Stagione 5 parte 2 - (8 episodi; AMC) - 2013

Nella sua splendida confezione tecnica as usual, il primo episodio della seconda parte della stagione conclusiva di Breaking Bad, comincia con un flashforward che è però l'esatto proseguimento di quello che apriva il primo episodio della prima parte della stagione: Walt, capelli lunghi e barba, arriva alla sua ex casa, abbandonata anche dal resto della sua famiglia, evidentemente. Recintata, la piscina viene usata da un gruppo di skater. Vi entra; una scritta con lo spray su una parete, HEISENBERG, sottolinea quello che è ormai di dominio pubblico, ancora una volta, evidentemente. Walt sta cercando qualcosa. E' la fiala di ricina, che aveva nascosto molto tempo prima, dietro ad una presa elettrica. La prende con sé, esce, e saluta la vicina Carol, che rimane visibilmente scioccata.
Si torna all'azione nel presente. Hank, ancora nel bagno della stessa casa, così come lo abbiamo lasciato al termine di Gliding Over All, l'episodio 5x08 conclusivo della prima parte, sta realizzando, con suo totale sbigottimento, misto ad una serie inenarrabile di sentimenti contrastanti, che Walt, suo cognato, è Heisenberg, il re della metanfetamina, che lui sta inseguendo da tempo. Con una scusa, prende Marie e insieme se ne vanno da casa White. Dopo un attacco di panico, si chiude nel garage di casa per confrontare le prove del caso, e per essere totalmente sicuro della sua intuizione. E, come noi già sappiamo, Hank capisce di essere finalmente nel giusto.

Spoiler alert: non leggere se non si è vista la stagione per intero.
Prima di tutto, una sottolineatura: volevo intitolare il post con la tagline di questa seconda parte della stagione conclusiva, All Bad things must come to an end (tutte le cose cattive devono finire), ma mi sono ricordato che avevo intitolato la rece della prima parte con metà del titolo del pezzo del reverendo Manson, e mi è parso giusto chiudere il cerchio. Così come Gilligan chiude il cerchio, con questi ultimi otto episodi, direi in maniera splendida, così come ha fatto per l'intera durata di questa serie, che ha segnato un momento dorato della storia della televisione statunitense. Breaking Bad, lo ricordo bene e lo conferma la mia recensione delle prime due stagioni, è stata una serie che ha cambiato le carte in tavola, rallentando il ritmo e "parlando" il linguaggio di un certo cinema, fregandosene del fatto che andava in televisione. Chi, come me, ci ha creduto fin dall'inizio, aiutato dalle critiche, ha goduto fino in fondo; chi, come l'amico Vit, ci si è avvicinato negli ultimi tempi, partendo da zero, ha avuto la stessa impressione. Partenza lenta, e dopo una spirale inarrestabile di dipendenza per lo spettatore, così come gli addicted da meth, e un po' come la spirale che porta Walter White, il superlativo Bryan Cranston, protagonista assoluto, a passare da un tranquillo e pure un po' noioso professore di chimica e padre di famiglia, a mastermind di una spietata organizzazione criminale che gestisce un traffico di droga enorme ma soprattutto, una quantità inimmaginabile di denaro.
Sostenuto da un parco attori co-protagonisti davvero superlativi (cito solo Anna Gunn/Skyler, Aaron Paul/Jesse, Dean Norris/Hank e naturalmente Bob Odenkirk/Saul), scritto in maniera sopraffina da Gilligan e dal suo team, diretto e fotografato da gente che ama davvero il cinema, Breaking Bad dà vita ad una mini-stagione finale da fuochi d'artificio. Almeno tre episodi dalla tensione altissima (Blood Money, Buried e Confessions), poi tira il fiato elegantemente e in maniera stilosissima (Rabid Dog), per poi ripartire a razzo (To'hajiilee e Ozymandias), rallentare per i preparativi finali (Granite State), e concludere con Felina (pensate un po' che cranio che c'ha questo Gilligan: è ispirata alla canzone El Paso di Marty Robbins, il cui testo è praticamente la narrazione dell'episodio, nel finale del testo viene citata una ragazza messicana di nome Felina, e non ultimo, Felina è l'anagramma di finale), un episodio dove tutto si chiude in maniera perfetta, ci si ricollega al flashforward iniziale, e dove finalmente l'uomo Walter, ammette di essersi tramutato definitivamente in Heisenberg semplicemente perché lo faceva sentire finalmente il migliore (I did it for me. I liked it. I was good at it.), e non "per la famiglia", anche se trova il modo di lasciar loro i soldi, prima di "vincere", alla sua maniera, il cancro.
Che dire. Caro Gilligan, prenditi un bel periodo di riposo, e poi torna a farci godere. Masterpiece

Nessun commento: