Aventine - Agnes Obel (2013)
Recap per me e per chi non avesse mai sentito nominare Agnes Obel fino a poco tempo fa: è una cantante, compositrice e pianista danese, che però si è trasferita a Berlino da qualche anno, dopo averla visitata, rendendosi conto che Copenaghen, per lei, era "troppo piccola, soffocante". Ha pure recitato, un'apparizione in un corto di Thomas Vinterberg (il regista danese ritornerà nella storia di Agnes, visto che tre canzoni dal di lei debutto sono presenti nella soundtrack di Submarino), probabilmente trascinata dal fratello, che di quel corto era protagonista. Ha ereditato dalla madre la passione per la musica e per il piano, ed ha debuttato sulla lunga distanza nel 2010 con Philharmonics. Il suo vero debutto è stato però quando ha pubblicato Just So su Myspace, e poco dopo la Deutsche Telekom ne ha comprato i diritti pubblicitari, inserendola in uno spot. Di lì a poco, il disco di debutto.
Questo Aventine, titolo che l'artista ha rivelato di aver scelto per come suona la parola, senza nessun legame col colle romano, è un disco bello, fatto di canzoni (ovviamente) belle, delicate e avvolgenti, dove il folk sconfina nella classica. Suonato da pochi strumenti acustici (il piano di Agnes e gli archi di Mika Posen dei Timber Timbre) e cantato dalla voce della Obel, che a mio avviso ricorda tantissimo quella della migliore Tori Amos. Testi che, come dice Caroline Sullivan su The Guardian, sono "bozzetti impressionistici", fanno di questo Aventine, e prendo ancora una volta in prestito le parole della brava Sullivan, "a wonderful autumn album".
Il video del primo singolo The Curse è diretto dal fidanzato Alex Bruel Flagstad, che aveva diretto anche quello di Riverside, da Philharmonics.
2 commenti:
bella scoperta, grazie
in realtà, anche per me. seguo spesso le dritte di rumore.
Posta un commento