Con le uscite discografiche di questi ultimi due mesi, mi è venuto da pensare, congiuntamente a quello che accade in giro, che la musica sia un dono di un'entità superiore per non pensare alle brutture del mondo.
Partiamo dalla purtroppo nostra Italietta; appena tornato da una settimana abbondante in cui avevo staccato quasi completamente la spina, ecco il solito teatrino che di certo non fa annoiare, ma non propone mai nulla di realmente nuovo. Certo, come ogni volta, non si riesce a capire come un individuo dotato di capacità cognitive, possa continuare a votare Silvio Berlusconi. Nascondendosi dietro una scusa, ha fatto le bizze semplicemente perché non ci sta ad essere condannato per uno dei suoi innumerevoli capi d'accusa (in carcere scordatevi di vederlo, chissà cosa saranno capaci di inventarsi i membri del suo staff difensivo/medico, magari una prostatite per tenerlo ai domiciliari, o cose così), minacciando di far cadere l'attuale governo, detto anche del nulla. Poi, in zona cesarini, si è, come si dice dalle nostre parti, caato addosso, riuscendo, non volendo, a centrare due obiettivi che fino alla settimana scorsa parevano irraggiungibili, improponibili, inarrivabili: rendere Enrico Letta una figura forte agli occhi degli stranieri, ed incrinare il fronte degli yes-men e delle yes-women all'interno del PdL. Silvio ci stupisce sempre. Non voglio sottolineare che, curiosamente, come molti criminali storici, nonostante le sue numerose imputazioni, è "caduto" per una questione di tasse, perché, non dimentichiamoci, che Silvio ha fatto molto per questo Paese. Ci ha fatto molto ridere.
Gelosi della sovraesposizione mediatica goduta dalla grosse koalition, la Lega non ha trovato di meglio che gridare cose senza nessun senso all'indomani dell'ennesima, ma stavolta davvero enorme, strage di Lampedusa. Qui bisogna fermarsi un momento. Intraprendere un ragionamento sul perché centinaia di migliaia di persone fuggono dai loro Paesi africani per arrivare da clandestini in Europa, è come sapete complesso, articolato, probabilmente senza fine, come dibattimento. Eppure, il fenomeno esiste, è inarrestabile e lo sarà sempre di più, perché se da una parte ogni luogo del globo, grazie all'informazione globale, può vedere come vive un'altra parte del globo (ed, eventualmente, desiderare di vivere così e non come vive lì), dall'altra, il cosiddetto mondo occidentale non è riuscito a far migliorare per nulla quella parte del mondo che sta peggio, nonostante anni e anni, milioni e milioni di (cosiddetti) aiuti. E così, via di guerre, emigrazioni di massa, barconi, migranti, scafisti, disastri. Una civiltà che si ritenga tale, deve essere in grado di accogliere eticamente, civilmente, e se possibile ordinatamente, meglio che può, chi arriva da luoghi più sfortunati (spesso proprio a causa di questa cosiddetta civiltà - occidentale): questo è quanto penso io, e lo sapete. Di certo, non può andare a prendere a casa loro queste persone ed offrirgli un passaggio (anche se di fronte a spettacoli macabri come quelli di questi ultimi giorni, forse sarebbe da farci un pensierino), ma di certo mettersi a sproloquiare di fronte a morti tanto crudeli con vite tanto sfortunate, in un Paese normale ti dovrebbe mettere fuori gioco, a livello di voti, per sempre.
Cambiando tema, ancora una volta, sempre di più, gli Stati Uniti mi danno da riflettere, e mi danno qualcosa da ammirare veramente. Dopo l'entusiasmo per il riavvicinamento degli USA con l'Iran, prontamente gelato da Israele, rimango ammirato di fronte allo shutdown. Si, forse vi sorprenderò, ma preparato a dovere da quello finto visto in West Wing, sono davvero dispiaciuto dai funzionari che rimangono a casa e senza stipendio, e dai cittadini che vedranno accumularsi la loro spazzatura, ma mi sembra, questa forma costrittiva di mettere in ordine i conti, di una civiltà estrema. Ecco una cosa che noi non potremmo mai accettare, ma che, se abbiamo accettato il sistema capitalistico, dovremmo sforzarci di farlo, e dovremmo sperare che anche da noi venga inserito un vincolo che costringe i governi a rispettare i bilanci. Spero di essermi spiegato bene, ma insomma, i commenti ci sono apposta. E' palese che la situazione è grottesca, drammatica da una parte ma divertente per chi la vede dall'esterno: una (l'unica?) Superpotenza che chiude per eccesso di spesa. Però, la democrazia è questa. Se la maggioranza dei votanti ha messo (scusate la ripetizione) al Congresso una maggioranza (Repubblicana) contraria a quella del partito che esprime il Presidente degli Stati Uniti d'America, e questo Congresso non vuole, così come i suoi sostenitori, l'Obamacare, e altre cose volute dai Democratici, c'è poco da fare, se non trattare. Concedere qualcosa in cambio dello sblocco di questa situazione. E' la politica, baby.
L'autunno è alle porte, per il resto, il lavoro mi travolge e presto mi porterà pure a star via di casa una settimana (è l'inizio di qualcosa, bisognerà poi capire cosa), e nei ritagli di tempo mi ritrovo a progettare viaggi, ancora una volta in auto, ancora una volta verso l'Est di questa nostra strana Europa.
Nessun commento:
Posta un commento