Hail to the King - Avenged Sevenfold (2013)
A posteriori, mi son detto che un motivo perché non avessi mai ascoltato un intero disco dei californiani Avenged Sevenfold in tutti questi anni, ci doveva essere. Anche l'amico Monty, che spesso mi segnala cose degne, stavolta ha ammesso di aver commesso un errore. Hail to the King è un disco metal che fa più sorridere che storcere la bocca, da tanto è ridicolo, non originale, tronfio, tanto da far pensare più volte ad uno scherzo. Diciamo pure che gli AS sono la dimostrazione del fatto che essere bravi, o forse addirittura ottimi musicisti, non trasforma automaticamente due chitarristi, un bassista, un batterista ed un cantante in una buona band. E attenzione, neppure la passione, il fatto di amare alla follia le grandi band metal del passato recente fa si che tu possa scrivere qualunque cosa e dargli un senso.
Hail to the King è, a parte il disco più eterogeneo che abbia ascoltato negli ultimi anni, un accozzaglia di pezzi che sembrano cover mascherate di grandi gruppi rock e metal. L'apoteosi è, senza dubbio, This Means War, praticamente Sad But True dei 'Tallica sotto mentite spoglie, una traccia 4 che, se fino a quel punto, avendo iniziato dalla traccia 1, si poteva appunto pensare ad uno scherzo, toglie ogni dubbio: gli AS non hanno la più pallida idea di come scrivere una canzone originale. Mi è venuto il sospetto che non ci provino nemmeno. Pensate che il cantante dei Machine Head, Robb Flynn, ha perculato gli AS affermando che Hail to the King non era altro che un album di cover: è stato l'unico che ha avuto il coraggio di dire la verità.
Potrei mettermi qui a raccontarvi a cosa somiglia quel pezzo e cosa ricorda quell'altro, ma sarebbe una perdita di tempo mia e vostra. State alla larga da questo pessimo disco.
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