No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20131013

gills

Branchie - di Niccolò Ammaniti (seconda edizione modificata dall'autore del 1997)

Marco Donati è un giovane amante dei pesci; è infatti proprietario di un negozio di pesci e  acquari in Roma, la sua città. E' fidanzato con Maria, una bella ragazza piena di vita e attratta dalla moda. Marco vive solo, ma vede spesso la madre Adele, una donna che non accetta di invecchiare, si tiene in forma e frequenta molti uomini. Da qualche tempo, ha scoperto di avere un tumore ai polmoni, a uno stadio molto grave. Andando contro al parere della madre, ha scelto di non fare chemioterapia, e lasciarsi morire. Sta diventando seriamente alcolizzato, e pure i suoi rapporti con Maria sono sull'orlo del collasso. Ma all'improvviso, un giorno, arriva a Marco una lettera dall'India...

Niccolò Ammaniti è uno scrittore italiano che non mi dispiace, neppure come personaggio. Ha scritto molti libri, per essere relativamente giovane (ha 47 anni, la mia età, e già sapete come la penso sull'essere giovani dopo i 30 anni), ma io non ne ho letti molti (Io e te, Io non ho paura), e, convinto da un manipolo di persone che mi ispira una certa fiducia, ho deciso di recuperare gli altri. Non pensando neppure che stavo (ri)cominciando in ordine cronologico, nell'ultima vacanza mi sono portato appresso questo suo debutto, scritto nel 1993 mentre cercava di laurearsi in biologia, e che, come scrive lui stesso nell'introduzione di questa edizione "modificata" per una riedizione, la storia è proprio quello che c'era scritto nella sua tesi, che dopo dieci pagine smetteva di parlare di biologia e cominciava a raccontare una storia surreale.
Infatti, dopo l'arrivo della lettera dall'India di cui sopra, il libro diventa altamente surreale. Seppure divertente, e molto scorrevole a dispetto della sospensione dell'incredulità, il libro mostra in nuce la potenzialità dello (allora) giovane scrittore, ma non mi è sembrato particolarmente travolgente o affascinante. C'è, superficiale, una iniziale ricerca di analisi dell'animo umano, trattata con una buona dose di ironia a tratti nichilista, ma ancora molta strada ha da fare, Niccolò. Notevole, invece, l'inserimento di riferimenti musicali, vent'anni fa non così frequenti e "sdoganati" nella letteratura italiana.
Caso editoriale all'epoca della prima uscita.

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