Waiting For the Flood - Samsara Blues Experiment (2013)
All'inizio li avevo snobbati perché pensavo fossero una band statunitense, facendo ulteriore confusione: non esistono band chiamate Samsara, ma esistono gli Yakuza, che nel 2006 hanno rilasciato l'album intitolato Samsara. Detto questo, visto l'inserimento di questo disco nella top annuale di un giornalista musicale italiano che definirei seminale, e da sempre metal-oriented, ho deciso di "provarli". Scoprendo che i Samsara Blues Experiment sono un combo tedesco di Berlino, attivo dal 2007; questo Waiting For the Flood è il loro terzo full length da studio, escludendo l'EP del 2012 Center of the Sun/Midnight Boogie e il disco live del 2013 Live at Rockpalast.
Detto tutto questo, vado dritto al punto e vi dico perché dovreste ascoltarli e soprattutto in quale caso. I SBE sono definiti psychedelic, stoner, doom e space rock. Non vi so dire riguardo ai dischi precedenti, ma concentrando la nostra attenzione su questo nuovo Waiting For the Flood uscito al termine del 2013, vi posso dire che solo l'ultima delle etichette citate, space rock, mi è sembrata appropriata, seppure non si possano completamente escludere le altre. L'hard rock dei SBE è prima di tutto "muscolare", e tra l'altro si capisce immediatamente dalla voce di Christian Peters, niente di particolare ma che dopo qualche ascolto imparerete ad apprezzare per come si adatta e per come, appunto, esprime grinta e stile difficilmente paragonabile ad altri. Ma naturalmente, anche la loro musica risulta "muscolare", ispirata da una certa deriva blues, passata in padella con l'olio sabbathiano, ma conservando il gusto della jam session psichedelica. Il disco consta infatti di sole quattro tracce, Shringara, Waiting For the Flood, Don't Belong e Brahmin's Lament (altrimenti perché si chiamerebbero Samsara qualcosa), tutte al di sopra della durata di dieci minuti.
Credo che abbiate capito, senza andare oltre con i particolari (come sapete e come ho scritto più volte, sono talmente snob da essere convinto che i pochi lettori di fassbinder siano particolarmente intelligenti ed intuitivi), da quali parti siamo, per cui avrete già capito se questo disco, che non ha niente di veramente innovativo, faccia per voi oppure no.
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