No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20220206

Servo della mente

Servant of the Mind - Volbeat (2021)


Se rileggete in ordine cronologico i miei commenti sui dischi della band danese, includendo anche i live, capirete subito che l'idillio tra me e loro ha cominciato a sfumare già da qualche anno, e da qualche disco. Questo Servant of the Mind non riesce ad invertire la tendenza, e qualche sprazzo dei loro tempi migliori, che fa capolino ogni tanto solo da alcune delle diciotto tracce dell'edizione Deluxe, non fa altro che ingigantire la disdetta e un senso di malinconia per i bei dischi di qualche anno addietro, quelli che continuavano a girare a ripetizione e dei quali non avrei scartato neppure un brano. C'è un appagamento tronfio, una totale assenza di mordente, che riesce perfino a rendere antipatica la loro cover di Don't Tread On Me dei Metallica, seppure riescano a farla loro senza dubbio alcuno. No, davvero non ci siamo.
If you reread my comments on the Danish band's records in chronological order, including the live shows, you will immediately understand that the idyll between me and them has begun to fade for some years, and for some records. This Servant of the Mind fails to reverse the trend, and a few glimpses of their best times, which occasionally peeks out from some of the eighteen tracks of the Deluxe edition, only magnify the disgrace and a sense of melancholy for the beautiful records from a few years ago, the ones that I kept on repeating and of which I would not have discarded a single song. There is a pompous satisfaction, a total absence of bite, which even manages to make their cover of Metallica's Don't Tread On Me unpleasant, even if they manage to do it theirs without a doubt. No, no fucking way.

2 commenti:

monty ha detto...

Credo di non essere mai riuscito ad ascoltarlo fino in fondo (anche perchè è lunghetto), ma le sensazioni sono le medesime

jumbolo ha detto...

high five!