No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070311

Scotland, Africa


L'ultimo Re di Scozia - di Kevin McDonald 2007


Giudizio sintetico: da vedere


Nicholas è un giovane medico scozzese, appena laureato. Oppresso dalla famiglia, in maniera light ma inesorabile, pur di sfuggire ad un futuro opaco da medico di famiglia che segue le orme del padre inquadrato, se ne va in Africa "par dare una mano". Siamo nei primi anni '70, e in Uganda, dove si reca Nicholas in una missione, è salito di recente al potere il Generale Idi Amin Dada, con un colpo di stato militare, apparentemente liberando il paese dalla dittatura del Primo Ministro Milton Obote, del quale in un primo momento era stato braccio destro "armato". Per una semplice coincidenza, Nicholas diventa medico personale di Amin. Stenterà a rendersi conto di quello che gli sta accadendo intorno.


Ecco un film che personalmente mi ha disturbato inizialmente, segno evidente che ha assolto in pieno il suo compito. Tratto dall'omonimo romanzo di Giles Foden, il film ci mostra un classico europeo ingenuo fino ad essere disturbante nella sua pochezza (Nicholas), alle prese con uno spietato dittatore, che secondo le stime ha ucciso tra le 300mila e le 500mila persone, ed è sospettato addirittura di essere stato un cannibale. Figura che affascinava chiunque incontrava, Amin è interpretato con grande intensità da Forest Whitaker, un'intensità che gli è valsa l'Oscar, anche se credo tutto sommato questa non sia la sua migliore interpretazione di sempre.

Buona la regia di McDonald, anche se niente di eccezionale, ottima la fotografia anche se un po' troppo da cartolina in alcuni momenti, il film vola nell'ultima parte, dove diventa cattivissimo e violento, mettendo in luce l'assurda ingenuità del "dottorino", condita da un'assoluta ignoranza su cos'è davvero l'Africa (una "malattia" tutta occidentale, questa la cosa che mi ha realmente disturbato).


Un ottimo Whitaker, un discreto cast, una splendida Kerry Washington, una direzione sufficiente, un'ultima parte roboante, un film che va promosso soprattutto per la valenza conoscitiva, per la presa di coscienza generale che ci deve essere verso l'Africa intera.

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