No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070301

zimbabwe report nr. 8

A casa

28/02/07

Cari Amici,
sono tornata in Italia venerdì dopo una settimana densa di avvenimenti, che ha visto il mio ricovero all'ospedale per una reazione fisica allo stress, il mio reimpatrio e l'arrivo sotto il cielo piovoso di Amsterdam, le riunioni con il servizio di supporto psicologico offerto da MSF e il ritorno a casa, questa volta col sole. Difficile descrivervi cosa mi sia successo. Nel gergo di MSF si chiama burn-out, cioè quando lo stress per il lavoro, la frustrazione, il senso di impotenza davanti a quello che vedi, l'estenuante burocrazia, la situazione che ti circonda vengono a chiederti il conto e tu non riesci a essere più distante e al tempo stesso positivamente coinvolto per raccontare quello che vedi, per batterti per quello che fai, per metterci l'energia e l'impegno che richiedono. E nel migliore dei casi te ne accorgi appena in tempo, altrimenti, come nel mio caso, la testa continua con lo stesso ritmo, ma il corpo si ferma e si rifiuta di collaborare. Questo a ricordarti che chi fa il mio lavoro non ha l'ascesi di un santo, non ha i superpoteri di un supereroe ma è una persona normale che a volte è sopraffatto e deve mollare. Non so cosa mi aspetta adesso esattamente. O meglio so che mi aspetta un obbligatorio recupero di energie e di equilibrio ma non so dove porterà né quanto lungo sarà. So però che ho un debito con lo Zimbabwe, voglio tornare e vedere cosa è successo a Walter, che quando ha iniziato la cura antiretrovirali pesava 12 kili per 8 anni, sapere come sta Innocent che a 18 mesi non parla e non cammina visto che il suo corpo è troppo impegnato a riprodurre il virus, voglio lavorare ancora con il mio meraviglioso e coraggioso staff. E spero di non dover aspettare tanto.Un abbraccio a tutti voi

Cat

4 commenti:

lafolle ha detto...

un abbraccio forte.

Filo ha detto...

in bocca al lupo.
anche se non ti conosco, ti sono vicino.

ciao,
Filo.

Anonimo ha detto...

Cat, mi pare che la tua coraggiosa esperienza confermi che solo esplorando i propri limiti si riescono a fare grandi cose come quelle che tu ci racconti. Rimettiti presto, siamo tutti con te.

ps: se qualcuno (Ale?) ha l'occasione di incontrare Cat di persona, mi raccomando traduca in reale questo abbraccio virtuale del blog.

Anonimo ha detto...

leggere i tuoi post serve a riportare quelli come me ad affrontare le cose dando loro le giuste proporzioni.....non si puo' andare in crisi per una figlia influenzata o per un attacco di tosse.
Ti auguro di poter presto tornare a fare cio' che ami....