Daniele Luttazzi in Barracuda 2007, 30/3/2007, Cascina (PI), Teatro Politeama
Questa sera ci sono molte opzioni, e la cosa non può che farmi piacere. Concerti (gli America praticamente sotto casa), cinema, ma a neppure un'ora di macchina c'è Daniele Luttazzi, e non so resistere. Mi accompagna una cara amica, e andiamo senza aver comprato il biglietto prima. Non ho ancora molta fiducia nell'intelligenza umana, per fare una cosa del genere, e sbaglio: arriviamo alle 19,40 alla biglietteria del teatro e un cartello ci avverte che lo spettacolo è esaurito. Una solerte addetta ci avverte prontamente che, però, ci sono sicuramente delle rinunce e che quindi dalle 20 metteranno in vendita i posti lasciati vacanti. Perfetto. Ci avviamo al ristorantino pizzeria adiacente alla cittadella del teatro per mangiare qualcosa, così mentre aspettiamo l'ordinazione uno di noi andrà a prendere i biglietti. L'operazione va a buon fine e mi sento sollevato. Mentre ceniamo entra Luttazzi con alcuni collaboratori, sorride simpaticamente a chi lo riconosce, si siede e ordina. Mentre parla con i suoi compagni di tavolata gesticola e fa delle espressioni che sono le stesse che lo caratterizzano nei suoi spettacoli.
Poco dopo le 21 comincia senza tante manfrine; la prima parte dello spettacolo è un susseguirsi di battute a sfondo sessuale, ma c'è spazio per tutto. I climax arrivano sul racconto surreale di una telefonata da parte di un'operatrice Telecom (che lo redarguisce per essere in arretrato con le bollette, telefonata che alla fine diventa una scena erotica con una bocca dentro la cornetta e una vagina dentro l'apparecchio telefonico) e alla battuta sui suoi pensieri quando è in chiesa (ma Gesù Cristo aveva degli addominali fantastici! E' il minimo che ti puoi aspettare da uno che deve salvare il mondo, addominali fantastici. Con chi lo salvi il mondo, con Budda? Con quella pancia lì?), ma il tutto è trascinante e senza fiato; Daniele è impegnativo da seguire, spara a raffica e vola in basso e in alto, è scurrile e intelligente al tempo stesso, raffinato anche nel turpiloquio.
La seconda parte è un fuoco di fila su personaggi pubblici dello spettacolo e della politica, risente di un giustificato astio contro l'ormai famoso editto bulgaro col quale Berlusconi lo fece fuori dalla Rai insieme a Biagi e a Santoro, e contro tutti quei personaggi che navigano nella mediocrità, nel cerchiobottismo, nel qualunquismo dilagante. Si ride a crepapelle su alcune bellissime battute (il dilemma di D'Alema: il dalemma), ma si ride anche a denti stretti perchè ci si rende conto che siamo circondati e "governati" (da intendere nell'accezione contadina del termine, dove governare significa letteralmente dare da mangiare alle bestie) da una manica di furbetti senza scrupoli, sia in politica, in televisione sui giornali. Forse meno tecnico di Grillo, ma non meno spietato e divertente con sale in zucca. Portavoce di tutti noi, quando dice che meglio questo governo di altri 5 anni di Berlusconi, che ci avrebbero definitivamente portato alla bancarotta, ma subito dopo elenca chiaramente le cose che non gli piacciono di questo governo. Applausi scroscianti e gente che annuisce.
Fantastico Luttazzi. Conclude lo spettacolo, che nell'ultima parte era fatto da domande postegli da fans e risposte che aveva dato, così:
Domanda: Daniele, andrai a pisciare sulla tomba di Berlusconi?
Risposta: No, non mi piace fare la fila.
http://www.danieleluttazzi.it/ C'è anche nei nostri link, ma a volte melius abundare quam deficere
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