Varsavia a/r
E' venuto il momento di raccontarvi cosa ho fatto dal 29 novembre al 2 dicembre.
L'antefatto
L'amico Massi, genovese, una delle persone che ho conosciuto negli ultimi anni tramite la rete, un personaggio col quale ho molto in comune, nonostante le ovvie differenze (non ultima, l'età), laureato in geologia (ricordo ancora con piacere la sua festa di laurea), da qualche anno ha deciso di diventare regista. Sta perseguendo l'obiettivo con determinazione, e ha già ottenuto dei risultati. Ometto particolari che sarebbero troppo personali e vado al punto. Ha girato un cortometraggio dal titolo Insogno, che ha spedito a diversi festival, e si è guadagnato diversi inviti a concorrere (un po' di tempo fa perfino negli States, a Sedona, Arizona). In novembre, è stato invitato al Grand Off festival di Varsavia, Polonia. Il suo film era nella cinquina delle nominations per la categoria miglior fotografia. 3 giorni e 3 notti a Varsavia tutto pagato per due persone, volo escluso. Il direttore della fotografia e l'attrice protagonista (Marina, un'amica, blog linkato nei preferiti, grande fan di questo blog, fidanzata di Massi) declinano l'invito. L'invito passa a me, mentre sono in Centro America, mi organizzo via e-mail con i colleghi a lavoro, e accetto di buon grado. C'è da dire che, anche se ovvia terza scelta, in questo invito c'è la passione per il cinema, una delle cose che abbiamo in comune, come scrivevo poco fa.
29 novembre, giovedì
Se ripenso a questa giornata, mi chiedo dove ho trovato la forza di viverla tutta. Ho fatto in tempo a tornare a casa dopo 3 settimane, ieri, passare a salutare i colleghi, spupazzarmi il nipote per qualche ora, abbracciare babbo e sorella, e stamattina alle 5,30 sono di nuovo sul treno. A Genova sale Massi, sonnecchiamo fino a Milano. Andiamo in centro con la metro e facciamo colazione. Poi a Palazzo Isimbardi per la conferenza stampa di presentazione dei Kids' Choice Awards (premi per le categorie tv, cinema, musica, sport, libri e videogame, votati dai ragazzi/bambini che guardano Nickelodeon - una tv fatta per lo più di cartoni animati -), uno spettacolo di Nickelodeon, la rete per cui lavora Massi (ha diretto lo spot, con la Canalis e il Trio Medusa, che presenteranno l'evento). C'è il Presidente della Provincia, un paio di dirigenti della rete, la Canalis e i Gemelli Diversi. Sono quasi più simpatici i secondi, però la prima ha dalla sua la figaggine. Conosco un po' di "colleghi" di Massi, familiarizzo con Fabio, il suo capo (giovanissimo), finita la menata andiamo al loro ufficio dove conosco altri colleghi, andiamo insieme a mangiare qualcosa. Dopo un po' partiamo: direzione Cadorna, da dove prendiamo il treno per Malpensa (un furto istituzionalizzato: 11 euro per un percorso di neppure un'ora, tra parentesi il treno fa anche due fermate intermedie). Check-in e attesa dell'imbarco. 19,45, voliamo LOT, precisamente su un Embraer ERJ 145 da circa 48 posti. Divertente ma caldissimo, sudo copiosamente e non c'è verso di far passare un po' di aria fresca dalla bocchetta sopra il posto. Volo di circa due ore, arriviamo e non fa poi così freddo. Contrattiamo un taxi per l'hotel (3 passaggi di autista, da un subappalto ad un altro, tutto il mondo è paese) e lasciamo i (pochi) bagagli in camera. Ci viene a prendere Kasia, dell'organizzazione, nonostante il ritrovo fosse stato alle 18,20 per la cena, un po' tutti gli ospiti in concorso sono al Plan B, un locale che Massi conosce già (con Marina sono stati qui in estate per alcuni giorni, sempre nell'ambito del Festival, che in quel momento era nel momento delle selezioni), e ci conduce lì. Conosciamo (è in auto con noi e Kasia) il primo "collega" (io sono lì in qualità di "sceneggiatore del prossimo film del regista in concorso"): Joseba, un regista spagnolo, col quale ho subito l'opportunità di sfoggiare il mio castigliano fluente. Il locale è molto carino, pieno di gente giovane, musica abbastanza alta, arredamento recuperato qua e là, pieno di fumo, ma con una stanza per non fumatori. La birra scorre a fiumi e le chiacchiere in inglese vanno a mille all'ora. Massi conosce già qualcuno, in particolare Sylwia, la factotum dell'organizzazione, ma non siamo né timidi né riservati, e in poco tempo scambiamo aria fritta in inglese con tutti o quasi. Dopo aver tentato l'approfondimento con un'altra tipa dell'organizzazione, che scopriremo poi chiamarsi Paulina, mi ritrovo ad elargire perle di saggezza filosofica con un attore tedesco, Benedikt (lo chiameremo sempre Aki, per il semplicissimo motivo che secondo noi è perfetto per un film qualsiasi di Kaurismaki; non c'entra niente il fatto che il cane di Massi si chiami Aki) e un aspirante scrittore polacco, del quale non capirò mai il nome, ma che conquisto al punto che mi vuole mandare via mail delle storie per chiedere un mio giudizio.
Alla fine rimaniamo gli ultimi nel locale. Io, Massi, Paulina e un tipo grande e grosso che, dice, lavora per il cinema e la tv. I ragazzi del locale stanno già pulendo. Usciamo e cerchiamo un taxi, accompagnamo anche Paulina. Sono quasi le tre e domattina la sveglia è alle otto.
30 novembre, venerdì
Sveglia, colazione nella sala dell'hotel, salutiamo qualcuno conosciuto la sera prima. Fuori nevica. Ho ancora il fuso orario da smaltire e meno di una settimana fa stavo sdraiato a cuocere al sole di Sámara. Ci passano a prendere con un bus, ci portano in centro dove c'è la conferenza stampa di presentazione. Un sacco di persone, giurati, politici, rappresentanti istituzionali. Polacco, tedesco e inglese. Leggo la voglia di Europa tra le righe. Dopo il rinfresco, Agnieszka, coordinatrice della fondazione Cinema Art, organizza una discussione informale sul fare cinema indipendente in Europa. Ne escono cose interessanti, sono una spugna. Risaliamo sul bus che ci porta al posto dove mangeremo, locale tipico con cameriere coi calzini bianchi. A tavola scherziamo con Marcel, anche lui nell'organizzazione, cameraman e fotografo. Dopo il pranzo prendiamo un caffè con Sylwia, in un bel localino di ispirazione africana. Pioggia, freddo e nevischio ci spinge a rientrare in albergo per le due ore libere. Becchiamo un taxista spassosissimo, che ci parla del traffico di Varsavia, di sua sorella che ha sposato un italiano, ma soprattutto di figa. Verso le 17,30 ci passano a prendere per portarci a cena. Ci sono anche i giurati, il bus è pieno. L'autista sbaglia anche strada. Si va in un quartiere di quelli popolari, quelli con i palazzoni alla polacca (appunto), quelli del Decalogo di Kieszlowski. Se capisco bene, è proprio un'altra città, perchè ci dà il benvenuto il sindaco e non è quello di Varsavia (il sindaco di Varsavia è una donna, questo è un uomo). Sala imbandita da grandi occasioni, orchestra sul palco, fiori sul tavolo e camerieri che ti versano da bere. Al nostro tavolo tutto lo staff (Agnieszka, Sylwia, Kasia, Marcel, un altro ragazzo del quale non abbiamo capito il nome), Benedikt e Luc, un giovane regista svizzero con l'occhio furbo. Il vino ungherese che c'è in tavola non è male male, ma quello francese che ordinano loro due è decisamente meglio. Da notare che dovremmo pagarlo, ma Agnieszka si oppone e mette tutto in carico alla fondazione. E saranno, alla fine, diverse bottiglie.
All'antipasto, capiamo che l'avvertenza che Massi ha trasmesso all'organizzazione sul fatto che sono vegetariano non è passata. Lo diciamo ad Agnieszka, che va in cucina, torna, e mi dice che non sono organizzati, ma se mi va bene, manda a prendere delle pizze, che tra l'altro ci sono altre 3 persone vegetariane. Si scusa molto. Le dico ok e grazie mille, il ragazzo senza nome scatta e torna vincitore dopo un po'. Tra i giurati c'è ilarità quando vedono arrivare i cartoni delle pizze, ma non capiscono quanto è figa la pizza. Soprattutto in Polonia.
Alla fine, risaliamo sul bus, e c'è del movimento. Non capisco bene. Il bus fa una fermata non prevista, e capisco che c'è questo in programma: tutti a casa di Agnieszka per vedere qualcuno dei film dei presenti. Scendiamo. Oltre alla padrona di casa ci sono Igor e la fidanzata, sloveni di Lubiana, Marc, regista francese, Marcel, Joseba, Benedikt, Luc, Jan, regista tedesco, Shohien, iraniana di nascita ma giramondo, sceneggiatrice del film di Jan, Benoit, regista francese, già conosciuto da Massi in estate, Sylwia, naturalmente, Alexandra e la sorella, regista e pittrice, austriache, Stephanie, attrice tedesca. Massi, Benoit e Sylwia si danno da fare per collegare un laptop al proiettore, ma ci sono dei problemi con l'audio. Luc e Joseba partono e tornano con una cassa di birre, vodka ed altri alcolici. Di vedere i film ancora non se ne parla, o meglio, ci si prova ma non va. Massi e Sylwia vanno a casa di lei a prendere un altro laptop con casse. Insomma, le cose vanne per le lunghe. Dopo un paio d'ore, si proietta. Il primo film è Hide & Sick di Luc. 5 minuti di delirio casalingo. Non male. Il secondo è Insogno, di Massi. Mi emoziono molto di più della prima volta che lo vidi. Poi tocca a Day By Day di Igor. Apoteosi. Risate a non finire, Igor è sceneggiatore, regista e attore protagonista. Non ci sono dialoghi, è la storia di un impiegato che ripete all'infinito la stessa giornata pallosa e alienante e alla fine prende un altro treno e se ne va al mare. Non ci convince la fine, ma gliene parleremo. Ci stava già simpatico, ma da questo momento diventa il nostro idolo incontrastato. Poi è la volta di Three Travellers di Jan, scritto da Shohien. La scena sotto i titoli di testa è nitida e molto suggestiva, la storia un po' mielosa, ma non è niente male, una bella viaggiatrice cieca e un muto che tenta di approcciarla vengono disturbati da un ladruncolo in uno scompartimento di un treno.
Qualità media decisamente alta.
La serata è finita. I taxi ci riportano, un po' alla volta, in hotel. Anche oggi abbiamo fatto le due di notte abbondanti.
to be continued
Nella foto, un frame di Insogno
10 commenti:
Hai mangiato a spede dell'organizzazione?! Si inizia cosi caro Ale a diventare come Mastella...
non credo proprio
ma come mi paice questo diariosenzarespiro
volevo dire piace
c'è la naturalezza e la spontaneità
nel raccontare lo straordinario
di chi ormai ci sguazza dentro
come i bambini nel fango.
sarà il sudamerica
la tua natura
o, appunto, il fango da bambino?
che ne so, tipo le mille luci di new york.
..affascinante viaggio nel mondo del cinema indipendente, che intriga non poco. E mi piace il taglio davvero europeista... dai Jumbolo facci sapere ancora!
LA SEGONDA CHE HAI DETTO
rispondevo a danne
si si cipo, tranquillo, ieri giornata campale e senza tempo per continuare
issimi
imparato molto
La ringrazio per Blog intiresny
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