No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121009

Algeri, New Orleans

Algiers - Calexico (2012)

Forse non vi è mai capitato, a me si. Quella stranissima sensazione che vi dà il rendervi conto che amate una persona che, a sua volta, avrebbe potuto amarvi in un altro qualsiasi momento della sua vita, ma non in quello nel quale ve ne siete innamorati voi. Ecco, in una maniera simile mi sono sempre sentito nei confronti dei Calexico. Una band che prende il nome da una cittadina (di frontiera) che prende il nome tra un mix di California e Mexico, che fa suo un mix tra folk, americana, tex-mex e mariachi, quantomeno per la parte messicana non potrebbe non piacermi, in teoria. In pratica, non era mai scoccata la scintilla tra me e loro, in questi anni. Finché, galeotta Amparo Sanchez ed il suo meraviglioso Tucson/Habana, suonato con alcuni di loro, mi ha spinto inconsciamente a comprenderli appieno. A questo punto, a mia insaputa, la cotta era pronta; in questo modo, dal momento in cui ho messo su la fighissima versione Deluxe (contenente un secondo dischetto con versioni live di loro pezzi vecchi ma pure di alcuni contenuti in questo ultimo lavoro) di questo loro nuovo disco, che prende il nome da un quartiere di New Orleans (dove il disco è stato registrato), l'ho amato. Fin dall'apertura di Epic, dove appunto chitarre mariachi fanno da tappeto alla vellutata voce di Joey Burns, il disco mi è piaciuto tantissimo, ha fatto breccia nel mio cuore. Una sequela di canzoni dolci e malinconiche, che toccano l'apice con No Te Vayas, cantata dal trombettista/tastierista (e, ovviamente, all'occorrenza cantante) Jacob Valenzuela, un pezzo che in alcuni passaggi ha addirittura una vaga somiglianza con Comandante Che Guevara di Carlos Puebla, odora di Messico e finisce in un soffice jazz scandito da un'elegante tromba. Davvero un bel disco.

7 commenti:

monty ha detto...

Caspita, devo recuperarlo!

massi ha detto...

Bravo Ale, mi ricordo ancora che quando usci "Carried to Dust" mi innamorai e te li suggerii, ma con la tua proverbiale delicatezza li liquidasti come "noiosi" o qualcosa del genere. :)
Grazie per aver segnalato la nuova uscita.
Ora ti aspetto su Beirut (c'è il nuovo disco "The Rip Tide" - e un video http://youtu.be/sX7fd8uQles davvero piacevole) e sui Walkabouts.

jumbolo ha detto...

Mi pare di aver "spiegato" abbondantemente i motivi che spesso ti portano a "rifiutare" alcune cose, pur sapendo che sono valide.
The Rip Tide
http://fassbinder.blogspot.com/2011/09/vortice.html
è uscito nell'agosto del 2011, come puoi vedere ne ho parlato, e tra l'altro, se non mi ricordo male, ne avevamo pure parlato, e mi dicesti che li conoscevi già e che non credevi mi piacessero. Zach Condon, a quanto mi risulta, è "amico" dei Devotchka e pure di Basia.

massi ha detto...

Ma si, lo so, ti scherzavo, lo vedi che sei pedante?
Non ricordavo della rece. Forse me li dissi a voce o sul foro chiamandolo "l'ultimo" e io credevo ti riferissi a"March of the Zapotec" che ho. Ho saputo che ce n'era uno nuovo più nuovo, ma ormai già vecchio, solo pochi giorni fa.
Si forse mi dicesti pure di Basia e dei Devotchka, non mi stupirebbe comunque. Ormai ci ripetiamo sempre le stesse cose come una vecchia coppia di rincoglioniti.

jumbolo ha detto...

ti quoto su tutto fuorché sulla prima riga
:)

mazza ha detto...

Calexico sempre consigliati ad Ale che mi ha sempre puntualmente scherzato. (se se hai spiegato abbondantemente i motivi bla bla bla).
questo è il loro disco più solare e meno malinconico.
vengono a Bologna il 14 novembre.

jumbolo ha detto...

siete proprio bravi. ma bravi eh.