Boardwalk Empire - di Terence Winter - Stagione 4 (12 episodi; HBO) - 2013
Siamo nel Febbraio 1924. Mentre Nucky si è trasferito all'Albatross Hotel, per prendere le distanze dal boardwalk, riesce a raggiungere un accordo con Masseria e Rothstein. La vita non si ferma. Margaret è a New York, cerca di tirare avanti lavorando come segretaria per un operatore di borsa che in realtà truffa i suoi clienti più facoltosi; Van Alden/Mueller si avvicina ai Capone, cercando di non far fuori la nuova moglie scandinava, che mette a dura prova la sua (non proprio proverbiale) pazienza; Eli è alle prese col primogenito Willie ed i suoi problemi post-adolescenziali; Al Capone scalpita per ereditare l'intera attività di Torrio; Kessler vuole partecipare maggiormente alle "attività" di Nucky; Richard torna a casa, dalla sorella, ma si accorge che non appartiene più a quel luogo; Gillian è dentro la spirale dell'eroina, distrutta dalla lotta per la custodia del nipote, ma incontra Roy, un uomo misterioso che pare interessato a lei come persona e non come corpo. Il quieto vivere di Chalky viene destabilizzato dalla comparsa sulla scena del dottor Narcisse, che porta con sé la cantante Daughter Maitland. L'eroina diventa il traffico più lucrativo, rispetto all'alcool, e così tutti quelli che vivono di illeciti cercano di espandere la loro rete. Ma le forze dell'ordine, forse per la prima volta, trovano un paladino incorruttibile: J. Edgar Hoover, che, mediante il suo collaboratore Jim Tolliver, comincia ad interessarsi ai traffici tra New York, Chicago ed Atlantic City. Tolliver si insinua nella rete di Nucky come un agente della polizia locale corrotto, sotto il falso nome di Warren Knox.
Devo dire che questa stagione di Boardwalk Empire è stata, almeno per me, una bella "sorpresa". Vi avevo reso partecipi della mia parziale delusione per quanto riguardò la passata stagione, e mi aspettavo dunque una lenta ed inesorabile discesa. Non è accaduto niente di tutto questo, e sono stato proprio contento di aver proseguito la visione, terminata giusto poche ore fa con l'ultimo episodio, davvero bello. Boardwalk Empire si avvia, anzi è già, una sorta di storia parallela degli Stati Uniti d'America, meno ufficiale ma non meno vera, e possiamo essere abbastanza certi che, seppur romanzata, la storia che ci racconta questo serial non è poi così diversa da quello che è realmente accaduto. Introducendo personaggi nuovi in punta di piedi, e senza che divengano protagonisti (Hoover, Roy Phillips), alcuni realmente esistiti (addirittura facendoli entrare nella narrazione senza farli vedere, citandoli attraverso altri personaggi, come per esempio Marcus Garvey), altri solo funzionali al proseguimento dell'intreccio e della narrazione, rivitalizzandone altri già presenti (Chalky su tutti, porta avanti una delle storylines determinanti, ma pure Gillian, Richard, Eli e Willie, Kessler, Al Capone, lo stesso Van Alden/Mueller, perennemente scheggia impazzita dello show, ma alla fine, sorta di cartina di tornasole dell'energia trasmessa dallo show stesso), mi ripeto, questa stagione di Boardwalk Empire dà grandi soddisfazioni. Mi pare che col tempo, abbiamo cominciato a darla un po' per scontata, ma non c'è niente di troppo scontato in realtà.
Discorso a parte per la qualità della messa in scena e la grandiosità del cast, quest'anno impreziosito anche da Jeffrey Wright (Narcisse), Ron Livingston (Roy Phillips), Domenick Lombardozzi (Ralph Capone), Patricia Arquette (Sally Wheet; devo ammetterlo, ci ho messo un po' inizialmente a credere fosse lei), Morgan Spector (Frank Capone), Vincenzo Amato (Petruccelli). Le prove sono tutte sopra la media, alcune decisamente eccezionali; ci sono alcuni dialoghi tra i protagonisti che, oggi come oggi, il cinema dovrebbe invidiarli (alla tv). Le regie, le fotografia, persino le luci, sono spesso da togliere il fiato. Il ritmo è, ormai lo sapete, lento, ma nulla viene risparmiato, nonostante questa lentezza. Bella stagione. La quinta nel 2014.
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