Stalker - Di Andrej Tarkovskij (1979)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
In un lontano futuro, il protagonista lavora in un luogo senza nome come "Stalker", in pratica come guida per le persone che decidono di visitare la "Zona", un'area in cui le normali leggi della realtà non si applicano, e dove resti di attività apparentemente extraterrestri giacciono indisturbati tra le sue rovine. La Zona contiene un luogo chiamato "Stanza", detto per esaudire i desideri di chiunque vi passi dentro. L'area che contiene la Zona è avvolta nel segreto, sigillata dal governo e circondata da pericoli minacciosi.
A casa con sua moglie e sua figlia, la moglie dello Stalker lo prega di non entrare nella Zona, ma lui rifiuta con disprezzo le sue suppliche. In un bar fatiscente, lo Stalker incontra i suoi prossimi clienti per un viaggio nella Zona, lo scrittore e il professore.
Probabilmente uno dei film più importanti del regista russo, Stalker, liberamente tratto dal libro Picnic sul ciglio della strada dei fratelli Arkadij e Boris Strugackij, oltre ad una colonna sonora elegantissima ed una confezione piuttosto all'avanguardia sui tempi, è un must, e concordo con quel critico che lo ha paragonato ad Apocalypse Now: nonostante sia, sulla carta, un film di fantascienza, c'è dentro tanta filosofia (e psicologia).
Probably one of the most important films of the Russian director, Stalker, loosely based on the book Roadside Picnic by brothers Arkady and Boris Strugackij, as well as a very elegant soundtrack and a rather avant-garde packaging, is a must, and I agree with that critic who compared it to Apocalypse Now: despite being, on paper, a science fiction film, there is a lot of philosophy (and psychology) in it.
Nessun commento:
Posta un commento